Povertà

L'FMI ha un progetto per il prelievo forzoso. Tutti i media tacciono tranne Die Welt

FMI“Un piano del FMI permetterà di eseguire le sforbiciate più rapidamente e più radicalmente nel futuro. Queste colpiranno i titolari di assicurazioni sulla vita e di fondi pensione”, strilla il sottotitolo di un articolo di Frank Stocker pubblicato il 25 giugno su welt.de, dedicato ad un documento del FMI pubblicato il 22 giugno, in cui si raccomanda di utilizzare i soldi dei “risparmiatori” per pagare titoli di debito sovrano impagabile.

Il documento è passato quasi inosservato sui media, forse proprio a causa dello scottante tema affrontato.

Stocker scrive: “Il FMI presenta in questo piano il modo in cui le crisi del debito saranno affrontate nel futuro. La sua affermazione centrale è che l'intervento sarà più flessibile. Suona bene in un primo momento. Ma una conseguenza concreta è che, nel futuro, i creditori saranno coinvolti prima e saranno costretti a rinunciare ai crediti. In Europa, però, questi creditori sono in gran parte titolari di polizze di assicurazioni sulla vita o di altre forme di assegno di anzianità”.

Il documento del FMI prende in esame il caso di un paese membro dell'Euro che “ha perso l'accesso al mercato” e il suo “debito è ritenuto sostenibile ma con probabilità non alta”. In parole semplici, ciò significa che “se un paese ottiene denaro dagli investitori solo offrendo orribili rendite, e il suo debito diventa difficilmente sostenibile, allora i creditori iniziali devono essere espropriati”.

Cresce l'ineguaglianza tra ricchi e poveri nei paesi Ocse

SenzatettoLe ineguaglianze di reddito sono cresciute nei primi tre anni della crisi, dal 2007 al 2010, più che nei 12 anni precedenti.

Nei paesi Ocse il 10% della popolazione più ricca ha un reddito 9,5 volte più alto di quello del 10% della popolazione è più povera, contro le 9 volte del 2007.

In Italia il gap è 10,2 volte nel 2010 contro le 8,7 del 2007. Lo rivela l'Ocse in un'indagine nella quale avverte che i tagli alla spesa nei paesi più avanzati rischia far aumentare ancora l'ineguaglianza e la povertà nel prossimi anni.

Inoltre l'indagine mostra che sono soprattutto i più poveri i più colpiti dalla crisi. Il gap, nota l'Ocse, è più accentuato, in paesi come il Messico, il Cile, gli Usa, Israele e la Turchia, e minore in paesi come l'Islanda, la Slovenia, la Norvegia e la Danimarca.

Questi dati, secondo il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, mostrano la necessità "di proteggere la parte più vulnerabile della popolazione, specie se i governi perseguono la necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica". "Occorre definire - prosegue Gurria - politiche per aumentare la crescita e l'occupazione, al fine di assicurare più equità, efficienza e inclusione. All'interno di queste politiche è essenziale una riforma dei sistemi fiscali per assicurare che tutti paghino una quota equa e ricevino e beneficino degli aiuti di cui hanno bisogno".

Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard: PER TUTTI ADDIO ALLA PENSIONE

Carmen ReinhartParola di Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard. In una intervista a Der Spiegel: banche centrali si stanno inginocchiando per fare favore ai governi. Il prezzo sarà pagato dai risparmiatori, ogni giorno.

Lei è Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard. "Nessun dubbio, le nostre pensioni sono distrutte”, dice senza mezzi termini in una intervista rilasciata Der Spiegel.

I governi sono incapaci di ridurre i loro debiti, e le banche centrali si stanno facendo avanti per risolvere la crisi. Alla fine, sentenzia, il prezzo sarà pagato ogni giorno dai risparmiatori.

"Questa crisi non è finita ancora - sottolinea - né negli Stati Uniti né in Europa” e il punto è che “nessuna banca centrale ammetterà di star mantenendo bassi i tassi di interesse per aiutare i governi a uscire dalla crisi dei debiti. Di fatto, (le banche centrali) si stanno inginocchiando per aiutare i governi a finanziare i loro deficit”.

E il punto è che non è neanche una cosa nuova, spiega, se si guarda alla storia. Dopo la Seconda guerra mondiale, tutti i paesi alle prese con alti debiti hanno fatto affidamento alla repressione finanziaria per evitare un default che sarebbe stato inevitabile.

Pagine