Fame nel mondo

La piramide occulta che gestisce i migranti

le corporations hanno invaso e depauperato il continente africano nell'ultimo secolo. Questa politica predatoria ha innescato il fenomeno dei migranti

Lo sfruttamento macro-economico dei grandi capitali che sta alla base dell'impulso migratorio dall'Africa verso l'Europa

Si dice spesso che quello dell'immigrazione sia “un problema complesso”, e che non lo si possa quindi risolvere con una semplice formula di due righe.

Questo è verissimo, ma quando poi si cerca di analizzare questa complessità ci si trova davanti ad un garbuglio intricato di concetti che tendono a mescolarsi continuamente fra di loro.

Forse un piccolo grafico può aiutare, se non altro a separare fra di loro i vari livelli del problema.

Al livello più basso ci sono sicuramente i migranti stessi. Ovvero la carne umana, l'oggetto del contendere, la cristallizzazione fisica del problema reale. Centinaia di migliaia di disperati che lasciano le loro terre vuote di promesse alla ricerca di un futuro migliore.

Queste masse si spingono istintivamente verso nord, attratte dal miraggio del benessere europeo.

Ma fra loro e questo miraggio si frappone un problema: il viaggio. I paesi europei infatti non accettano un'immigrazione libera, da qualunque parte del mondo. È quindi necessario arrivare in Europa con metodi illegali.

E qui subentrano gli schiavisti, che si approfittano del desiderio di queste persone di raggiungere l'Europa, e ne traggono un notevole vantaggio economico. I migranti vengono raccolti in veri e propri lager sulle coste africane, e vengono spediti con mezzi di fortuna attraverso il mare, dopo essere stati torturati, schiavizzati e sfruttati, e dopo che a loro è stato spremuto dalle tasche fino all'ultimo soldo che possedevano.

Guadagni dal traffico di esseri umani in Grecia. Arrestati membri Ong greca

In Grecia 30 membri della Ong greca “Erci” sono stati arrestati per il loro coinvolgimento nella rete del traffico di immigrati nell’isola di Lesbo fin dal 2015

Mentre la Grecia deve affrontare l’infinita crisi economica e migratoria che l’ha messa in ginocchio, le ONG che operano sul suo territorio, anziché preoccuparsi di fornire aiuto alle persone bisognose, si occupano di fare profitti facilitando l’immigrazione clandestina ed approfittando dei programmi governativi di integrazione.

Il 28 di agosto 2018 trenta membri della Ong greca “Centro Internazionale di Risposta alle Emergenze” (Erci) sono stati arrestati(1) per il loro coinvolgimento nella rete del traffico di esseri umani che opera nell’isola di Lesbo fin dal 2015. Secondo una dichiarazione rilasciata dalla polizia greca, in seguito alle indagini che hanno portato agli arresti, «le attività di una rete criminale organizzata che facilitava sistematicamente l’ingresso illegale di stranieri, sono state portate totalmente alla luce».

Tra le attività scoperte ci sono la falsificazione, lo spionaggio e il monitoraggio illegale sia della Guardia Costiera greca sia dell’agenzia di confine Ue, Frontex, allo scopo di ottenere informazioni confidenziali sui flussi di immigrati turchi. Le indagini hanno inoltre portato alla scoperta di altri sei cittadini greci e 24 cittadini stranieri implicati(2) nei reati.

L’Erci si autodescrive come:

«un’organizzazione greca senza scopo di lucro che fornisce risposte alle emergenze e aiuti umanitari in tempo di crisi». La filosofia di Erci è di «identificare le lacune negli aiuti umanitari e colmarle, per fornire assistenza nella maniera più efficiente e impattante». Al momento «Erci ha 4 programmi attivi con i rifugiati in Grecia, nell’area di ricerca e salvataggio, medica, nell’istruzione e nel coordinamento dei campi di rifugiati».(3)

È attendibile il rapporto Oxfam sui ricconi nel mondo?

PovertàOgni anno la notizia che pochi miliardari abbiano la stessa ricchezza di 3,75 miliardi di individui finisce sulle prime pagine dei giornali. Un esercizio per capire quanto distorte siano le affermazioni della ong britannica

Si dice che i numeri sono un po’ come gli uomini, se li torturi abbastanza a lungo, alla fine, confessano ogni cosa. Se poi siamo di fronte a dati di per sé un po’ bugiardi, con il minimo sforzo si può tirare fuori, come fa Oxfam, un rapporto che dice: “Otto persone possiedono da sole la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità. È la natura stessa delle nostre economie ad averci portato a questa situazione estrema, insostenibile e ingiusta. La nostra economia deve smettere di remunerare eccessivamente i più ricchi”.

Ogni anno la notizia che pochi miliardari abbiano la stessa ricchezza di 3,75 miliardi di individui finisce sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. E ogni anno bisogna spiegare – lo ha fatto ieri sul Foglio Carlo Stagnaro – che questo studio sulla disuguaglianza ha grossi limiti: i dati usati da Oxfam misurano la “ricchezza netta”, ovvero attivi meno debiti. Ciò vuol dire che tra i più poveri del mondo ci sono tutti quelli che hanno più debiti, ma avere debiti non significa di per sé essere poveri. Altrimenti bisognerebbe considerare un contadino o un bambino africano che non hanno di che mangiare più ricchi di uno studente di Harvard o finanziere indebitati.

Pagine