La Monsanto utilizzerà api robotizzate per impollinare le proprie coltivazioni

Clicca per ingrandireGli impollinatori svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione sessuale delle piante. Quando mangiate una mandorla, una barbabietola, un’anguria o anche quando bevete il vostro caffè, state degustando il frutto dell’antico rapporto tra fiori e animali impollinatori.

Purtroppo, dagli anni novanta, la salute delle api, in tutto il mondo, è stata in pericolo anche grazie all’incremento dei punti di prova di nuovi pesticidi tossici, creati da aziende come Shell e Bayer fra le altre.

A questi problemi di contaminazione si deve anche aggiungere che, per colpa della sempre maggiore diffusione degli OGM monocultivo, creati nei laboratori di aziende biotech come Monsanto, la perdita di biodiversità genetica ha causato non pochi problemi alle piccole api.

Però non c’è da preoccuparsi, gli impollinatori comunemente conosciuti, gli uccelli e le api, presto potrebbero essere irrilevanti per le esigenze alimentari della civiltà.

Infatti Robotica Harvard sta sviluppando una soluzione alla crisi: sciami di piccoleapi robot, costruite in titanio e plastica che possono impollinare le ciclopiche distese di colture OGM.

I router WiFi fanno morire le piante

ht wifi plant growthUn esperimento scientifico danese compiuto da un gruppo di ragazze della scuola secondaria superiore ha suscitato interesse in tutto il mondo e potrebbe farci cambiare idea riguardo la proliferazione dei dispositivi wireless nelle nostre case.

Secondo il sito web danese di notizie DR, cinque ragazze della prima classe superiore di Hjallerup hanno avviato l’esperimento dopo avere notato che quando la notte dormivano con il cellulare acceso accanto alla testa, il giorno successivo mostravano difficoltà a concentrarsi.

Non essendo in grado di condurre un esperimento sugli effetti dei segnali wireless sull’attività cerebrale, le ragazze hanno quindi deciso di osservare la crescita di piante vicino ai router WiFi – e i risultati hanno un che di sconvolgente.

Come riferisce il sito, sei vaschette di semi di crescione dei giardini sono state messe in una stanza senza alcun router WiFi, mentre altre sei vaschette dello stesso tipo sono state collocate in un’altra stanza, accanto a due router WiFi, i quali, stando ai calcoli delle ragazze, emettevano più o meno lo stesso tipo di onde di un comune cellulare.

Nel corso dei 12 giorni dell’esperimento, i semi nelle sei vaschette distanti dai router sono cresciuti normalmente, mentre i semi vicino ai router non l’hanno fatto. Anzi, le foto diffuse mostrano che molti dei semi collocati vicino ai router sono diventati marroni e sono morti.

Scopriamo le proprietà del magnesio

MagnesioÈ lo scarto del sale, ma è indispensabile per l’attività di oltre 300 enzimi e svolge un ruolo fondamentale praticamente su quasi tutti gli apparati del corpo umano.

Non a caso, da chi ne conosce le potenzialità, è considerato la panacea di molti mali. È facilmente assimilabile ed economico. Ma soprattutto funziona.

È l’unico fra i Sali di magnesio ad aver dimostrato la sua efficacia nella terapia delle malattie infettive, grazie all’effetto stimolante sui globuli bianchi e in generale su tutto il sistema immunitario.

Il Cloruro di Magnesio aiuta a curare “epilessie, distrofie, sclerosi, poliomielite, tumori, asma, bronchite cronica, broncopolmonite, enfisema polmonare, influenza, pertosse, raucedine, affezioni dell’apparato gastrointestinale, malattie cervicali, tensioni neuro muscolari, artriti, sciatiche, dolori ai muscoli, calcificazioni, osteoporosi, depressioni, ansie, paure, mali di testa, febbri, fuoco di sant’Antonio, orticarie, tetano (anche quando il paziente è già rigido), morsi di vipera (lavare anche la ferita), rabbia, parotite, scarlattina, rosolia, morbillo e le altre malattie dell’infanzia”.

Come ogni scoperta, anche questa parte da un evento pressoché fortuito: nel 1915 il professor Pierre Delbet, utilizzando una soluzione di cloruro di magnesio per il lavaggio delle ferite, si rese conto di come questa non solo non danneggiasse i tessuti, cosa che – invece – accadeva con gli altri antisettici, ma addirittura facilitasse la guarigione della ferita stessa.

Delbet scoprì inoltre come l’uso del cloruro di magnesio scongiurasse pericolose complicazioni, quali le sovra infezioni batteriche frequenti all’epoca, grazie all’azione di stimolo sull’attività dei globuli bianchi.

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