Infiammazione da cibo. Un disturbo poco conosciuto

Mal di stomacoLa medicina moderna si confronta quotidianamente con fenomeni di infiammazione a bassa intensità che spesso durano nel tempo e che per anni sono stati scarsamente compresi.

Il sospetto che l'alimentazione potesse avere un ruolo importante in questa situazione è sempre stato molto forte, ma i ricercatori si sono spesso avvicinati in modo controverso al tema delle intolleranze alimentari scontrandosi con pregiudizi, petizioni di principio e pratiche diagnostiche dubbie.

Il mondo scientifico sta ancora dibattendo sul valore di un tipo di anticorpo o di un altro, quando la realtà clinica e la ricerca hanno già consentito di capire che qualsiasi cibo può provocare in persone sensibilizzate la produzione di citochine e sostanze infiammatorie che provocano tutta la sequenza di sintomi, malattie e disturbi messi precedentemente in relazione con le cosiddette intolleranze alimentari. La scoperta che un alimento può indurre la produzione di BAFF (B Cell Activating Factor) e provocare tutti i sintomi infiammatori che usualmente sono ascritti al cibo risale a qualche anno fa, ma non è ancora stata applicata seriamente in ambito clinico.

Eppure proprio i valori di BAFF (che un sistema diagnostico come RecallerProgram già utilizza in numerosi contesti) consentono di capire il livello di infiammazione correlata al cibo eventualmente presente in una persona e di agire in conseguenza per aiutare a ridurre quella stessa infiammazione e a controllarne gli effetti sulla salute.

I cambiamenti climatici hanno mutato le mappe mondiali della produzione vinicola

UvaIl cambiamento climatico causerà un declino di due terzi della produzione di vino nelle regioni più premiate al mondo e un parallelo sviluppo delle coltivazioni di vigneti in zone che finora erano escluse dalla filiera vitivinicola.

Toscana, Bordeaux, Rhone, ma anche Napa valley in California e le zone costiere del Cile. Sono solo alcune delle regioni più importanti e note per ospitare filari di vigneti di ottima qualità che entro il 2050 potrebbero vedere un declino delle coltivazioni a causa del riscaldamento globale.

Lo sostiene uno studio di Conservation International pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori, guidati da Lee Hannah, hanno condotto la ricerca utilizzando 17 modelli climatici per capire gli effetti che il l’aumento della temperatura avrà su 9 delle maggiori regioni dove si produce vino.

Le previsioni per i prossimi 50 anni sono state effettuate ipotizzando un aumento della temperatura media di 2,5 gradi (scenario probabile) e di 4,7 gradi (scenario peggiore ipotizzato dai climatologi).

In entrambi i casi il settore subirà una rivoluzione geografica che vede l’Europa vittima degli effetti peggiori con un calo della produzione previsto dell’85 per cento nelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo, come l’italiana Toscana e la francese Bordeaux. Stessa sorte anche in Australia continentale (con un calo del 74 per cento), California (70 per cento), Sudafrica (55 per cento) e Cile (40 per cento).

La geoingegneria va fermata al più presto

GeoingegneriaNel video sotto, Dane Wigington opera una carrellata circa gli effetti nocivi della Geoingegneria, dichiarando che non esiste oggigiorno alcun argomento più cruciale.

Gli stessi elementi essenziali per sostenere la vita sulla Terra sono distrutti dalle attività chimico-biologiche. Questo non è un problema che comincerà ad incidere nei prossimi anni, perché sta già causando una massiccia estinzione di animali e di piante nonché malattie tra gli esseri viventi.

Il dibattito sulla questione se le operazioni di geoingegneria siano in corso tende a presentarle come qualcosa di controverso, laddove abbiamo dati più che sufficienti per confermare che esse sono in atto da tempo. Esiste una coincidenza tra le azioni in oggetto ed i brevetti che si riferiscono ad armi utili a possedere il tempo ed il clima.

I nostri cieli oggi non sono più normali. Questo non può essere negato. Essi sono pieni di nanoparticolato. Il firmamento è da così tanto tempo attraversato da reticoli che molti si sono assuefatti e quasi non notano più le scacchiere formate dalle scie chimiche.

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