I macachi comprendono le relazioni di parentela

MacachiQuesti primati hanno una visione oggettiva delle relazioni sociali che legano i loro simili e sono in grado di riconoscere rango sociale e relazioni famigliari. Una ricerca dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr e del Deutsches Primatenzentrum di Gottinga mostra come acquisiscano queste competenze e i vantaggi che ne traggono. Lo studio è pubblicato su Royal Society Open Science

L’osservazione di un gruppo di macachi evidenzia che i due cardini della loro organizzazione sociale sono la gerarchia di dominanza e le relazioni di parentela. Queste ultime, in particolare, determinano in larga parte la rete delle interazioni sociali, sia amichevoli, sia aggressive. Essere in grado di riconoscere le relazioni di parentela che legano altri individui, potrebbe quindi aiutare questi primati ad affrontare con successo il loro complesso mondo sociale.

Osservando un gruppo di macachi ospitati al Bioparco di Roma, un gruppo di ricercatori dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) e del Deutsches Primatenzentrum di Gottinga (Germania), ha spiegato come essi riescano a identificare le relazioni di parentela e quale sia il loro vantaggio nel farlo.

“Sappiamo da trent’anni, grazie a precedenti studi, che i macachi sono capaci di riconoscere le relazioni di parentela che legano altri individui.

Mappato dal Mit di Boston il "dark web"

dark webNel “lato oscuro” di Internet 25mila pagine, ma solo 7mila sono connesse tra loro. Lo dimostra uno studio realizzato al Mit di Boston e guidato dall'taliano Carlo Ratti

UN GRUPPO di ricerca guidato dall'italiano Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, ha messo a punto la prima mappa del "dark web", la parte più inaccessibile e nascosta della rete Internet.

Secondo lo studio, pubblicato in via preliminare online su arXiv, sarebbe in realtà improprio definire il dark web come una rete, perché le connessioni che legano i suoi siti sono in numero molto inferiore a quelle del web “aperto”.

La gran parte del world wide web è invisibile: sotto la sua “superficie”, accessibile attraverso i motori di ricerca, esiste infatti un mondo nascosto, detto deep web, che si stima essere 500 volte più grande.

Il deep web rappresenta la vera impalcatura invisibile della rete, con contenuti di ogni tipo, dalle reti aziendali alle pagine Facebook, che per motivi diversi non possono essere visualizzati liberamente.

Il potere nascosto del sesto senso

Energia oscuraPer millenni le religioni hanno esaltato i limiti dell’uomo e, soprattutto, quelli della donna. Ora le scienze assicurano quelli delle risorse e, i governi, quelli delle finanze. Le chiese predicano e nascondono le loro crisi interne, le accademie offrono “certezze” smentite dalle recenti osservazioni. L’acqua è inquinata e l’aria è irrespirabile, la terra trema e il “fuoco” (petrolio) è nelle mani di pochi, mentre il lavoro manca per tanti. Ma… è proprio necessario per vivere? Secondo me no. Sono molto più efficaci la gioia e la possibilità di esprimere i propri talenti, la creatività e le innovazioni, una cooperazione intelligente e coerente con lo scopo primo: il benessere individuale e collettivo.

E che dire della ricchezza? Proviene dalla quantità di denaro o di oro accumulato in depositi “sicuri” come abbiamo creduto? No, dipende dalla qualità delle nostre azioni e dai fini che ci proponiamo, dalle condizioni dell’ambiente con cui comunichiamo, anche e soprattutto dalla coscienza di ciò che sta avvenendo in tutta la Natura. In cielo e in terra ci sono cambi ingenti a ritmi crescenti, mutamenti che i media non riportano e che le scienze non spiegano. Siamo “educati” a credere al “sapere” che li ignora, a usare farmaci per guarirci e armi per distruggerci, a non interrogarci sul perché, dopo tanti e diversi regimi politici, le discriminazioni sociali sono rimaste intatte.

La storia conosciuta è stata segnata dalla corsa all’oro, prima quello giallo, metallo pregiato, poi quello nero, il petrolio, e ora quello blu, l’acqua.

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