Ecologia

L’Antartide continua ad estendersi

AntartideContinua senza sosta l’eccezionale estensione dei ghiacci marini che circondano l’Antartide, verso latitudini più settentrionali.

L’ultima elaborazione del grafico dell’NSIDC, mette in evidenza come i ghiacci marini antartici stiano subendo una eccezionale avanzata, proprio al culmine dell’inverno australe. Attualmente, secondo i dati satellitari, l’estensione dei ghiacci marini del Polo Sud avrebbe addirittura superato i 18 milioni di chilometri quadrati, superando, ed anche in modo netto, i valori dell’inverno 2013, che fu un’annata davvero eccezionale, dopo il record di massima estensione archiviato nel 2012.

La massima concentrazione di ghiaccio, lì dove il limite della banchisa raggiunge latitudini piuttosto elevate, si sta registrando fra il mare di Weddell e il mare di Davis, dove ormai da anni troviamo una distesa di ghiaccio piuttosto compatta, che riesce a resistere per bene persino nel cuore dell’estate australe.

Una concentrazione di ghiaccio minore, erosa parzialmente dal passaggio di violente tempeste di vento, la troviamo ad ovest della penisola Antartica, fra il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen. Su questo ampio tratto di costa antartica la prevalenza di venti piuttosto miti e umidi, da NO, con continue avvezioni d’aria calda verso il Plateau occidentale dell’Antartide, ha inibito una significativa progressione verso nord dei ghiacci marini. Ma a parte il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen, sul resto dei mari che circondano il continente antartico l’estensione dei ghiacci marini ha ormai raggiunto valori davvero eccezionali.

Alcune multinazionali si stanno impadronendo dell'acqua del pianeta

Acqua sfruttata dalle multinazionaliL’ACQUA È UNA RISORSA IMPORTANTE E LA NESTLE’ LO SA BENE, continuando nelle sue acquisizioni, in questo caso nella riserva degli indiani Morongo in California.

Gli abitanti di Riverside, vivendo in una terra arida con penuria di acqua al confine di questa regione, si lamentano del fatto che la multinazionale svizzera riesca ad estrarla dal sottosuolo e imbottigliarla con il marchio Pure Life rivendendola in tutto il Nordamerica.

Tutto regolare dal punto di vista giuridico, visto che l’accordo della Nestlé con gli indiani, stipulato nel 2002 con termine 2027, non può essere modificato perché lo Stato della California non ha nessuna giurisdizione in questo territorio, aggiungendo il fatto che sono ignoti i termini del contratto e la quantità di acqua che viene estratta, ma risulta certo il profitto da parte del colosso elvetico stimato in circa 8 miliardi di euro l’anno.

Questa storia è stata raccontata dal regista svizzero Urs Schnell nel documentario “Bottled Life” premiato lo scorso anno al Festival di Berlino, denunciando il fatto che coloro che vivono ai margini della riserva indiana si lamentano della cattiva qualità dell’acqua, e del fatto che durante la giornata, viene interrotta più volte l’erogazione.

QUESTA È UNA VERA E PROPRIA GUERRA PER ACCAPARRARSI LE RISORSE, in questo caso dell’acqua, ambito nel quale la Nestlé ha ormai assunto una posizione di monopolio, assieme a Danone e Coca Cola, e quando questo “risiko” sarà completato potranno chiudere i rubinetti e ricattare il mondo come già stanno facendo.

Picco di morie animali: la Terra sta pian piano morendo

Morie animaliIl 2014 ha registrato un picco di morie animali senza precedenti. I dati sono allarmanti: pesci, mammiferi, uccelli e insetti continuano a morire in un ecatombe che non sembra avere fine. Cosa sta succedendo al pianeta Terra, e quali sono le conseguenze per l'umanità?

Nel 1979, lo scienziato inglese James Lovelock propose l’Ipotesi Gaia, un teoria secondo la quale il pianeta Terra sarebbe un unico grande organismo vivente.

In questa visione, la flora e la fauna planetaria sarebbero parte di questo organismo, un po’ come se fossero le cellule che ne permettono la vita, e noi, esseri umani, faremmo parte di questo organismo.

Se consideriamo plausibile questa teoria e prendiamo in considerazione gli allarmanti dati sulle morti di massa animali che si stanno verificando da qualche anno, allora dovremmo concludere che il pianeta Terra sta morendo!

Si è appena conclusa un’indagine in merito alle misteriose morti di mammiferi lungo la costa del Pacifico. L’indagine, cominciata nel 2011, ha coinvolto gli scienziati del NOAA e del Fish and Wildlife Service, che in questo lasso di tempo hanno esaminato i corpi senza vita di centinaia di esemplari.

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