Cardiologia

Il Giappone eseguirà la prima operazione cardiaca al mondo con cellule staminali

Il Giappone eseguirà la prima operazione cardiaca al mondo con cellule staminaliIl governo del Giappone ha approvato oggi l'uso di cellule di pluripotenza indotta (iPS) in un'operazione cardiaca, che sarà effettuata da una squadra dell'Università di Osaka e sarà la prima del suo genere al mondo. Il team di ricerca, guidato dal professor Yoshiki Sawa,(1) ha fatto sapere che l'operazione consisterà nel far aderire nel cuore di un paziente, con un'insufficienza cardiaca grave, una fascia di muscolo creata da questo tipo di cellule staminali in modo che l'organo recuperi il suo corretto funzionamento. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano 'Japanese Times' online.(2)

Questa sarà la prima sperimentazione clinica al mondo sull'uso di iPS in un cuore, dopo che nel 2014 un gruppo guidato dal centro di ricerca statale di Riken ha effettuato con successo il primo intervento umano con queste cellule, un trapianto retinico in un paziente anziano con degenerazione maculare.

A differenza del trapianto retinico, in cui sono state utilizzate le cellule iPS del paziente, in questa nuova operazione cardiaca, verranno utilizzate quelle di un donatore e il volume richiesto di cellule sarà maggiore, il che aumenta il rischio di rigetto e altre complicanze. I ricercatori dell'Università di Osaka intendono eseguire l'operazione entro la fine dell'anno.

Dopo l'intervento, il team stabilirà un periodo di un anno per monitorare la sicurezza del trattamento e la possibile comparsa di effetti avversi.

Uno studio sostiene la pericolosità delle sigarette elettroniche

Sigaretta elettronicaNon sono innocue come si pensa. Le sigarette elettroniche possono infatti danneggiare il Dna, aumentando il rischio di malattie cardiache e di tumori ai polmoni e alla vescica.

Secondo uno studio della New York University le sigarette elettroniche possono danneggiare il Dna, aumentando il rischio di malattie cardiache e di tumori ai polmoni e alla vescica (foto rappresentativa d'archivio)
SDA.

A sfatare il mito della loro sicurezza è uno studio nella New York University, condotto su topi e su cellule umane. Ma gli esperti sono divisi e per alcuni di essi le e-cig restano un'alternativa valida al fumo di sigaretta.

Sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas), il gruppo guidato da Moon-shong Tang ha osservato in laboratorio effetti simili a quelli visti sul Dna dei topi anche nelle cellule umane di polmoni e vescica, se esposte alla nicotina e a un prodotto carcinogeno derivato dalla nicotina, l'nnk (chetone nicotina-derivato della nitrosammina). Nelle cellule umane si è rilevato anche un maggior tasso di mutazione e trasformazione in cellule tumorali. Ciò significa che il fumo della sigaretta elettronica non è scevro di danni. “Modifica la struttura del Dna e la sua capacità di ripararsi”, osserva Gerry Melino, biologo molecolare dell'università di Roma Tor Vergata.

Un microscopio a fluorescenza per controllare il cuore

Microscopio a fluorescenzaGuardare, osservare per intervenire sulle patologie cardiache. È quanto promette un innovativo microscopio sviluppato grazie a una collaborazione tra il Laboratorio europeo di spettroscopia non lineare (Lens) e l'Istituto di ottica (Ino) del Cnr di Sesto Fiorentino.

Per la prima volta il dispositivo impiegherà la luce non solo per monitorare la propagazione elettrica del cuore, ma anche per modificare l'attività stessa dell'organo, ristabilendo il normale ritmo. La nuova tecnologia è illustrata sulla rivista 'Scientific Reports' e in un prossimo futuro aprirà la strada alla realizzazione di nuovi defibrillatori meno invasivi e più efficaci.

“Dopo due anni di lavoro, abbiamo messo a punto un microscopio a fluorescenza basato su sensori ultra-veloci e capace di acquisire filmati a 128x128 pixel con una risoluzione temporale di 2.000 fotogrammi al secondo che abbiamo testato sui topi, constatando che è in grado di seguire la propagazione degli impulsi elettrici del cuore operando ad altissima sensibilità e velocità”, spiega Leonardo Sacconi, ricercatore Ino-Cnr e tra gli autori dello studio.

In sostanza, il dispositivo fornirà molte più informazioni rispetto all'elettrocardiogramma. “L'Ecg fornisce solo i dati temporali del segnale elettrico.

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