I mutamenti del clima porteranno il virus della dengue in Europa

DengueSe non rallentano, gli effetti dei cambiamenti climatici potrebbero portare la febbre dengue anche in Europa, in particolare nelle più popolari mete turistiche, compresa l'Italia.

Lo ha scoperto uno studio della University of East Anglia, pubblicato sulla rivista 'BMC Public Health'. I ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti dal Messico, dove la dengue è presente, e una serie di informazioni sui paesi dell'Unione Europea. Dall'analisi dei dati è emerso che le regioni costiere nel Mediterraneo e nell'Adriatico, la pianura Padana e il Nord-Est Italia sono più a rischio.

La dengue è una malattia tropicale causata da un virus che si diffonde attraverso le zanzare, con sintomi quali febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari. Ogni anno, la dengue infetta 50 milioni di persone in tutto il mondo e causa circa 12.000 morti, soprattutto nel Sud-Est Asiatico e nel Pacifico occidentale. Questo perché le zanzare che trasmettono il virus prosperano in condizioni di caldo e umido.

Casi locali come quelli riportati in Francia e in Croazia nel 2010, mostrano chiaramente che la dengue può essere trasmessa in Europa. I ricercatori hanno così deciso di valutare le probabilità che il virus possa stabilirsi nel Vecchio Continente a causa dei cambiamenti climatici. Dai risultati è emerso che l'Europa corre questo rischio.

Inventata la bottiglia che si può mangiare

OohoUna bottiglietta rivoluzionaria, che non inquina, ecologica e per giunta si può anche mangiare.

Un materiale ecologico, rispettoso dell'ambiente, che non inquina e in più si può mangiare; è una nuova bottiglia inventata da un gruppo di scienziati, utilizzando la tecnica innovativa, già in uso da molti chef, per la preparazione dei loro piatti. Fino ad oggi, la plastica è stato il materiale più usato come recipiente per molti prodotti alimentari, in particolare per contenere i liquidi (bibite, latte, acqua ecc..); però è uno dei materiali meno biodegradabili al mondo, quindi molto inquinante per l'ambiente, ed è per questo motivo che si sta facendo il possibile per riciclarlo o addirittura eliminarlo del tutto dal mercato.

Grazie alla tecnica della sferificazione, si è riusciti a creare un contenitore gelatinoso che, al suo interno, racchiude il liquido da bere. La sferificazione è un procedimento (già in uso, da molto tempo, in ambito gastronomico) grazie al quale gli chef possono trasformare sostanze commestibili in forma più o meno solida, per dare ai loro piatti un tocco artistico di gran classe. Questa tecnica usata nella gastronomia molecolare, resa famosa dallo chef Ferran Adrià, permette di creare ravioli o cavialie, con una textura rigida all'esterno lasciando l'interno in forma liquida, dando una particolare sensazione al palato di chi degusta il piatto.

Questa trasformazione, da liquido a solido, usata anche per creare la nuova bottiglia commestibile chiamata Ooho, si ottiene miscelando un liquido con alginato e successivamente il prodotto viene immerso in un bagno calcico (acqua mescolata a calcio) e immediatamente trasferito in acqua neutra, per eliminare il calcio, e fermare il processo di sferificazione, rendendo così l'esterno del materiale più solido.

L’Antartide continua ad estendersi

AntartideContinua senza sosta l’eccezionale estensione dei ghiacci marini che circondano l’Antartide, verso latitudini più settentrionali.

L’ultima elaborazione del grafico dell’NSIDC, mette in evidenza come i ghiacci marini antartici stiano subendo una eccezionale avanzata, proprio al culmine dell’inverno australe. Attualmente, secondo i dati satellitari, l’estensione dei ghiacci marini del Polo Sud avrebbe addirittura superato i 18 milioni di chilometri quadrati, superando, ed anche in modo netto, i valori dell’inverno 2013, che fu un’annata davvero eccezionale, dopo il record di massima estensione archiviato nel 2012.

La massima concentrazione di ghiaccio, lì dove il limite della banchisa raggiunge latitudini piuttosto elevate, si sta registrando fra il mare di Weddell e il mare di Davis, dove ormai da anni troviamo una distesa di ghiaccio piuttosto compatta, che riesce a resistere per bene persino nel cuore dell’estate australe.

Una concentrazione di ghiaccio minore, erosa parzialmente dal passaggio di violente tempeste di vento, la troviamo ad ovest della penisola Antartica, fra il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen. Su questo ampio tratto di costa antartica la prevalenza di venti piuttosto miti e umidi, da NO, con continue avvezioni d’aria calda verso il Plateau occidentale dell’Antartide, ha inibito una significativa progressione verso nord dei ghiacci marini. Ma a parte il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen, sul resto dei mari che circondano il continente antartico l’estensione dei ghiacci marini ha ormai raggiunto valori davvero eccezionali.

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