Gaza, uno dei più grandi lager a cielo aperto del mondo

Bimbo di GazaGaza, terra lacerata. Terra in cui i conflitti dei grandi ricadono – secondo un copione tristemente sempre uguale a se stesso – sulle spalle dei più piccoli: sono i bambini a subire le conseguenze più della precaria situazione sociale e politica, quelle conseguenze che hanno a che vedere con la vita di tutti i giorni come mangiare, bere, lavarsi.

È il rapporto “Gaza’s Children: falling behind” diffuso da Save the Children insieme all’organizzazione Medical Aid for Palestinians (MAP) a denunciare le drastiche condizioni igienico-sanitarie in cui è costretta a vivere la popolazione di Gaza, messa in ginocchio dall’embargo iniziato cinque anni fa.

Acqua negata.

La difficoltà principale è l’accesso all’acqua per una larga fetta della popolazione. Sovraffollamento, infrastrutture danneggiate, blocco al transito di merci e persone: queste le problematiche che rendono l’accesso all’acqua potabile e corrente a Gaza non solo difficoltoso, ma anche pericoloso. Secondo il rapporto, infatti, l’unica fonte di acqua corrente disponibile sul territorio sarebbe contaminata da concimi e scorie umane, a causa del sovraffollamento (1.700.000 persone circa) in un’area decisamente ridotta, pari a 365 chilometri quadrati: area in cui vivono più di 800.000 bambini il cui stato di salute è particolarmente a rischio.

Il deserto avanza, pure in Europa

AssetatoÈ ormai il momento di un nuovo contratto di equità tra gli esseri umani, e tra essi e la natura. Non sarà facile, ma è necessario

Il groviglio con filo spinato fatto di debito e euro barcollante, di feroce aggressione dei mercanti di danaro e derivati che propagano la loro dittatura, assieme al cumulo di lacrime e sangue imposto ai popoli da governi imbelli o complici, rischia di strangolare qualunque altra dimensione del vivere civile e sociale. Per esempio l'ambiente, il rapporto uomo natura. Con quella cosa da niente che si chiama cambiamento climatico e/o riscaldamento globale, di cui si discuteva a Durban, con poco successo di pubblico e di critica, in verità. E dire che qualcuno parla addirittura di possibile "olocausto climatico".

Ora non è certo che il mutamento del clima sia globale e permanente, però indizi pesanti di cambiamento si vedono e toccano con mano. Non nel deserto del Sahel, ma nella ben più vicina Romagna, nonché nelle Marche e in Toscana, attanagliate dalla siccità. Ecco un titolo comparso sulla stampa locale il 27 novembre: Siccità in Romagna. Ecco l'ordinanza, da domani acqua razionata, multe salatissime per chi non la rispetta. Il bacino della diga di Ridracoli è quasi a secco, e rischia di rimanere completamente senz'acqua. L'ordinanza riguarda le province di Ravenna, Forlì - Cesena e Rimini. In seguito all'avviso diramato dalla Protezione civile regionale, le autorità locali hanno imposto a tutti gli utenti di limitare il consumo dell'acqua delle rete idrica agli stretti bisogni igienico-sanitari e domestici. Fino al 31 maggio dalle 8 alle 21 di tutti i giorni è vietato il lavaggio di cortili, piazzali, veicoli, innaffiamento giardini, orti e prati. Senza limite di orario, quindi per tutte le 24 ore, non si potranno riempire piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino e il funzionamento di fontanelle a getto continuo (il funzionamento di fontane pubbliche o private è consentito solo se dotate di apparecchiature per il ricircolo dell'acqua).

Il fondatore di Wikileaks Julian Assange rischia la prigione

Julian AssangeIl fondatore di Wikileaks Julian Assange rischia di essere arrestato di nuovo. Lo hanno detto fonti della polizia inglese, dopo che l’hacker australiano aveva trascorso la notte fuori casa. Assange, che è libero su cauzione, ha l’obbligo di restare a casa tra le 22 e le 8 del mattino successivo.

Ma martedì (19.06.2012), l’uomo non è rincasato: ha trascorso la notte nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Al governo del Paese sudamericano ha chiesto diritto d’asilo. Lo ha dichiarato lui stesso: “Confermo che sono arrivato all’ambasciata ecuadoriana e di aver chiesto protezione diplomatica e asilo politico”.

Assange è accusato di molestie e violenza sessuale: la magistratura svedese lo vorrebbe sentire. L’hacker dovrebbe essere estradato in Svezia: il suo timore è che una volta a Stoccolma, la giustizia svedese possa a sua volta estradarlo negli Stati Uniti dove sarebbe chiamato a rispondere della diffusione dei cablogrammi riservati della diplomazia americana. La decisione di chiedere asilo politico all’Ecuador è infatti arrivata a pochi giorni dal no inglese alla richiesta di ricorso presentata da Assange contro l’ordine di estradizione in Svezia.

Negli Usa, le autorità nel maggio 2011 hanno aperto una procedura per esaminare la divulgazione di documenti riservati ad opera di Wikileaks. Da qui potrebbe scaturire una vera e propria imputazione e quindi un processo. Intanto, fonti ecuadoriane hanno fatto sapere che la richiesta d’asilo di Assange viene “seguita e studiata con attenzione”.

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