Degrado ambientale

L'inquinamento acustico colpisce un europeo su quattro

Un nemico invisibile che può portare problemi di salute, ma con piccoli accorgimenti quotidiani si può combattere

Un europeo su quattro è esposto a inquinamento acustico, con possibili conseguenze per la salute. Si va dai disturbi del sonno ai problemi cardiaci. A riaccendere i riflettori su questo nemico invisibile è il report dell'Agenzia europea per l'ambiente che sottolinea come questo tipo di inquinamento coinvolga oltre 125 milioni di persone solo nel Vecchio Continente.

Le zone più rumorose individuate dal monitoraggio dell'Agenzia sono in Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, ovvero quelle regioni con una più alta densità di popolazione, mentre al contrario, le zone più “silenziose” si trovano in Nord Europa, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia.

E in Italia? Alcune città sono più a rischio di altre: molto dipende dalla quantità di traffico stradale, ferroviario e aereo che coinvolge la zona osservata, ma anche dalla presenza di siti industriali e di tutto ciò che contribuisce a creare rumore.

I disastrosi effetti dello smog di Londra del 1952

I disastrosi effetti dello smog di Londra del 1952Il Grande Smog di Londra, che nel dicembre del 1952 colpì la capitale inglese ebbe un effetto così importante sulla salute delle persone che vi furono esposte, che le conseguenze sono misurabili ancora oggi.

Lo rivela uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori della Mailman school della Columbia University of public Health che è stato pubblicato sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

Secondo i ricercatori, guidati dal dottor Matthew Neidell (professore della Health Policy and Management), tra i sopravvissuti a quel disastro ambientale c'è chi ora soffre di asma per effetto dei danni subiti alla salute del sistema respiratorio durante quei terribili cinque giorni.

Tra il 5 e il 9 dicembre del 1952 la capitale inglese fu investita da una cappa di nebbia e di smog tanto densa da causare una serie incredibile di problemi di salute.

Secondo le autorità, i morti provocati da questa cappa di smog che impediva anche la circolazione delle auto e la visione degli spettacoli, anche al chiuso, furono circa 12mila. Di questi, 4000 morirono durante i giorni della crisi.

Golfo del Messico: nuovo allarme. Cedono i bulloni delle piattaforme

Deepwater Horizon in fiammeI fissaggi al fondo del mare sono difettosi. Un problema che riguarda quasi tutti i pozzi sono nel Golfo del Messico, ma 23 sono anche in California e uno in Alaska.

È ALLARME per il Golfo del Messico a sei anni dalla "marea nera" che mise ko gli ecosistemi di Mississippi e Louisiana costringendo alle corde e a maxi-risarcimenti il colosso del petrolio BP.

Secondo gli esperti del Ministero degli Interni statunitense, il cui mandato è la protezione delle risorse naturali e ambientali del Paese, i grandi bulloni che ancorano le piattaforme petrolifere ai fondali stanno gradatamente cedendo.

Migliaia di pozzi sono interessati al fenomeno, quasi tutti nel Golfo del Messico, ma anche al largo della California e in Alaska. Il problema, di cui dà notizia il Wall Street Journal - ha provocato finora costosi “shutdowns”, ma il vero timore è di un nuovo disastro ambientale che potrebbe fare il paio con quello del 2010 quando un'esplosione sulla piattaforma Deepwater Horizon provocò il più grande fuoriuscita di greggio nella storia degli Stati Uniti.

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