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In arrivo l'Uber per i funerali. Si chiama UMER

UmerIn Russia sta per nascere il progetto Umer, l'Uber dei funerali. Umer in russo significa “è morto”.

Un nome non certo scelto a caso, un'assonanza con il famosissimo Uber che è un gioco di parole concepito alla perfezione, una vera strategia commerciale.

È incredibile come il mondo di Internet possa interagire praticamente con ogni tipo di commercio. Umer è un'applicazione per organizzare una cerimonia funebre senza tralasciare nulla.

Il funzionamento è molto semplice: basta digitare in Umer le generalità del defunto, la data del suo decesso, la sua religione di appartenenza e il suo indirizzo. Fatto ciò, i parenti del defunto dovranno solo scegliere il cimitero dove tumulare la salma e l'agenzia che dovrà farlo. I parenti del defunto avranno anche la possibilità di essere assistiti, tramite l'applicazione, da un operatore che avrà il compito di completare l'organizzazione del funerale e di sbrigare ogni pratica burocratica prevista per l'evento funebre.

Secondo i promotori con Umer il fruitore avrà la possibilità di controllare, in maniera molto precisa, tutte le spese. Questa applicazione permetterà un notevole risparmio.

Globalizzazione: tutti connessi e controllati nelle Global Network Cities

Global Network Cities“Invieremo un messaggio, un messaggio da tutte le voci del mondo, su chi siamo veramente e su come vogliamo essere, come un’alleanza di Nazioni e una comunità globale.” (Loretta Lynch)

L’alba delle smart-cities, un network di megalopoli tutte connesse e integrate per garantire l’ordine e la sicurezza è alle porte.

L’umanità sta per entrare nel periodo più buio della sua storia, ma in pochi vedranno cosa si cela dietro questo inganno. Una coesione di intenti su larga scala, basati sulle più avanzate tecnologie di realtà aumentata, reti neurali e altri “prodigi” della scienza occulta.

Ora tu, Daniele, conserva segreto questo messaggio, non svelare il contenuto di questo libro prima del tempo della fine. Allora molti lo consulteranno e la loro conoscenza crescerà. (Daniele 12:4)

Gli eventi di cronaca nera a livello mondiale, saranno il propulsore per completare questo progetto, che sarà successivo al disordine, alla legge marziale e a guerre civili più o meno controllate.

Zygmunt Bauman: l’umanità si è fatta soggiogare dall'élite

«Le opere di Bauman, che, per quanto fortunate editorialmente, sono state cibo per pochi, purtroppo, sono un tesoro cui attingere per comprendere le ingiustizie del tempo presente, denunciarle, e se possibile, combatterle». Così Angelo d’Orsi ricorda su “Micromega”, all’indomani della sua scomparsa, il grande sociologo polacco Zygmunt Bauman, massone progressista e celebrato teorico della “società liquida”: «Il messaggio che ci affida è appunto di non smettere di scavare sotto la superficie luccicante del “mondo globale”, come ce lo raccontano media e intellettuali mainstream, che non solo hanno rinunciato al ruolo di “legislatori”, trasformandosi compiutamente in meri “interpreti”, ossia tecnici, ma sono diventati laudatores dei potenti».

Nato a Poznan nel 1925, Bauman aveva attraversato il “tempo di ferro e di fuoco” dell’Europa fra le due guerre, «tra nazismo, stalinismo, cattolicesimo oltranzista, antisemitismo». Di origine ebraica, «si era allontanato dalla sua terra, per sottrarsi proprio a una delle tante ondate di furore antiebraico, che da sempre la animano». Era stato comunista militante, poi allontanatosi dal marxismo canonico, fino alla “scoperta” di un grande italiano, Antonio Gramsci, «che lo aveva aiutato a leggere il mondo con occhi nuovi», rispetto alla vulgata marxista-leninista e alle scienze sociali angloamericane.

Bauman aveva studiato sociologia a Varsavia, con maestri come Stanislaw Ossowski, prima di trasferirsi in Israele, all’università di Tel Aviv, e quindi a Leeds, in Inghilterra dove insegnò per decenni.

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