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Ticinesi: acquistare, spendere e consumare in Ticino significa garantire il futuro del Cantone

Negozi di via Nassa a LuganoIl 41% dei nuclei familiari almeno una volta alla settimana va a fare la spesa in Italia. E poi c'è chi chiama i padroncini per imbiancare l'appartamento o piastrellare il bagno. Serve una svolta responsabile

Lunedì abbiamo lanciato il nostro appello "Giù le mani dal lavoro" al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio. La petizione online, in un solo giorno di raccolta firme, ha raggiunto un successo di adesioni straordinario e del tutto inatteso. E se non hai ancora firmato clicca qui.

All'autorità politica abbiamo chiesto misure concrete e con la massima urgenza per rimediare al grave e costante degrado del nostro mercato del lavoro. Ma siamo convinti che non è sufficiente appellarsi alla politica. Anzi, è addirittura ipocrita, se all'appello non aggiungiamo quotidiani gesti concreti.

Come abbiamo scritto più di una volta la cosa più importante è ricostruire un senso di comunità. Per farlo dobbiamo innanzitutto assumerci le nostre responsabilità come singoli cittadini e smetterla di pensare che basta delegare ai politici la ricerca delle soluzioni. Abbiamo il dovere di partecipare attivamente, ognuno secondo le sue possibilità, a questa fase decisiva della nostra Storia che segnerà in maniera indelebile il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Tutti dobbiamo fare qualcosa. E qualcosa di più difficile e costoso che mettere una firma. Dobbiamo riprenderci in mano il nostro destino.

Il metodo per creare l'opinione pubblica

MediaDa un lato, una situazione economica e sociale inedita. Dall’altro, un dibattito pubblico mutilato, ridotto all’alternativa tra austerità di destra e rigore di sinistra. Come si definisce lo spazio dei discorsi ufficiali, per quale prodigio l’opinione di una minoranza si trasforma in «opinione pubblica»? È ciò che spiega il sociologo Pierre Bourdieu in questo corso sullo Stato tenuto nel 1990 al Collège de France e pubblicato questo mese. (Le Monde Diplomatique)

Un «uomo ufficiale» è un ventriloquo che parla in nome dello Stato: assume un portamento ufficiale – bisognerebbe descrivere la messinscena del personaggio ufficiale –, parla a favore e al posto del gruppo al quale si rivolge, parla per e al posto di tutti, parla in quanto rappresentante dell’universale.

E a questo punto si arriva alla moderna nozione di opinione pubblica. Cos’è questa opinione pubblica invocata dai creatori di diritto delle società moderne, delle società nelle quali il diritto esiste? È tacitamente l’opinione di tutti, della maggioranza o di coloro che contano, di quelli che sono degni di avere un’opinione.

Penso che la definizione esplicita in una società che si pretende democratica, e cioè che l’opinione ufficiale è l’opinione di tutti, nasconda una definizione latente, e cioè che l’opinione pubblica è l’opinione di quelli che sono degni di avere un’opinione. C’è una sorta di definizione censuaria dell’opinione pubblica come opinione illuminata, opinione degna di questo nome. La logica delle commissioni ufficiali è quella di creare un gruppo in grado di dare tutti i segnali esterni, socialmente riconosciuti e riconoscibili, della sua capacità di esprimere l’opinione degna di essere espressa, e nelle forme convenienti.

I colossi del cibo spazzatura donano lucrosi regali all'OMS

World health organizationL’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è l’ente delle Nazioni Unite, incaricato di vigilare sulla “salute pubblica” ed è composto da 194 stati membri. Mentre la sua missione ufficiale è quella di permettere “a tutte le persone di raggiungere il più alto livello di salute possibile”, è chiaro che segua un’agenda predeterminata, dettata dall’élite mondiale e dalle organizzazioni che ne fanno parte. Nell’articolo dal titolo ‘Contagion’ o come i film catastrofici educano le masse, abbiamo visto come l’OMS fosse coinvolta nella promozione di campagne per la vaccinazione di massa.

Altre prove, che l’OMS abbia profondi collegamenti con l’elite, sono emerse da un recente studio: L’organizzazione ha ricevuto centinaia di migliaia di dollari dai “grandi spacciatori” di cibo spazzatura, come Coca-Cola, Nestlé e Unilever. L’organizzazione si basa sul parere di queste società riguardo la lotta all’obesità .. che è l’equivalente di chiedere ad un trafficante di stupefacenti un consiglio su come stare lontani dalla droga e non acquistare il suo prodotto.

Coca-Cola, Nestlé e Unilever non sono semplicemente “aziende alimentari”, sono giganteschi conglomerati che producono e distribuiscono una percentuale enorme di alimenti in tutto il mondo. Nell’articolo intitolato Consumismo irrazionale (ovvero le poche multinazionali che sfamano il mondo), ho descritto come solo pochi mega-conglomerati possiedano la maggior parte delle marche che producono alimenti trasformati.

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