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Crisi dell'Euro sempre più grave. La Francia valuta il ritorno al franco

Crisi EuroTornare a franco ora, per poi rilanciare progetto tra 10 anni, dopo che l'Europa avrà costruito un'Unione Federale.

La rottura di un tabù non vuol dire necessariamente che un'azione radicale è alle porte. Ma il fatto che all'Eliseo francese abbiano iniziato a discutere dell'ipotesi di abbandonare l'area della moneta unica è sicuramente un fatto sorprendente.

In particolare di questi giorni in cui assistiamo all'ascesa nei sondaggi e nelle elezioni amministrative del candidato terzo incomodo alla presidenza nel 2017, Marine Le Pen, convinta anti europeista e protezionista, leader del Fronte Nazionale di estrema destra. Il partito considera l'euro un esperimento fallimentare e ha pronto un piano dettagliato per mettere in pratica l'uscita dal blocco a 17 e il ritorno al Franco francese.

La verità è che le richieste di imposizione di una rottura del castello di sabbia dell'Eurozona hanno raggiunto anche i piani alti dell'establishment politico, toccando il cuore delle autorità filo europeiste.

La Svizzera finanzierà i disoccupati con i soldi dei ricchi

Palazzo Federale a BernaDa gennaio sarà trattenuto l'1% sui redditi sopra 250 mila euro: governo spera di recuperare 80 milioni l'anno.

Da gennaio dell'anno prossimo in tutta la Svizzera sarà effettuato un prelievo dell'1% sui conti dei più benestanti da utilizzare per i sussidi di disoccupazione.

Una misura equa, che era stata in un primo momento respinta dai Conservatori a inizio anno.

A partire dal primo del mese i dipendenti con stipendi superiori ai 315 mila franchi (250 mila euro) l'anno dovranno sborsare la “tassa di solidarietà”.

Al momento il prelievo viene effettuato solo sui redditi tra i 126 mila e 315 mila franchi. Lo sfondamento della soglia dovrebbe permettere di risparmiare 80 milioni l'euro (100 milioni di franchi) circa l'anno in più.

Il Consiglio federale ha stabilito l'entrata in vigore di questa iniziativa di solidarietà supplementare quando l'indennità di disoccupazione avrà coperto il buco di bilancio e quando il suo capitale avrà raggiunto almeno i 500 milioni di franchi svizzeri.

L'Australia tassa i conti superiori ai 250 mila dollari australiani

Dollaro australianoSoldi per finanziare fondo di salvaguardia contro crac dell'istituto di riferimento. Interessati conti sopra 250 mila dollari.

Si crea un pericoloso precedente. D'ora in avanti aprire un conto corrente in Australia vorrà dire in molti casi contribuire con i propri risparmi al finanziamento di un fondo per salvare la banca.

Con una tassa dello 0,05% imposta sui conti superiori ai 250 mila dollari australiani (168.600 euro circa) a partire da gennaio 2016, il paese intende finanziare un fondo di salvaguardia contro l'eventuale collasso dell'istituto di riferimento.

La decisione, riportata dalla Bbc, crea un pericoloso precedente e anche se in teoria verrà imposta sugli istituti e non sui correntisti, le banche hanno già avvertito che i costi potrebbero essere trasferiti sui clienti.

Il governo aveva avvisato che il rallentamento della crescita e un deficit fiscale in ampliamento, più del previsto, avrebbero potuto portare a misure drastiche.

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