Economia

Brexit: Soros da catastrofista diventa ottimista

George Soros - UK’esito del voto a favore di uan Brexit è stato uno choc anche per George Soros, ma la tragedia non sembra più un ‘fait accompli‘ come poteva sembrare nelle ore immediatamente successive all’ufficializzazione della vittoria dei no all’Europa da parte del popolo britannico o per lo meno dei 46,5 milioni di cittadini che si sono recati alle urne il 23 giugno.

In un intervento al Parlamento europeo, il guru degli investimenti ha detto che, anzi, la Brexit ha creato uno “slancio positivo per costruire un’Europa più forte e migliore”. Detto questo rimane il fatto che il referendum britannico ha aperto “una nuova crisi” in Europa già malandata.

Più di quattro milioni di persone hanno firmato una petizione per chiedere al Parlamento di tenere un secondo referendum. “Nel momento in cui in Parlamento si discuterà di questa petizione, non è da escludere che altre persone firmeranno la petizione, superando il numero di quelle che hanno votato per la Brexit”.

I documenti riservati di Greenpeace riguardanti il Ttip

TtipLa firma del Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip) tra Unione europea e Stati Uniti mette a rischio gli standard europei sull’ambiente e la salute. Lo rivelano alcuni documenti diffusi da Greenpeace e pubblicati il 2 maggio dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung.

L’organizzazione ambientalista è entrata in possesso di 248 pagine di documenti riservati, che riguardano alcune questioni come il cibo, i cosmetici, le telecomunicazioni, i pesticidi e l’agricoltura.

Secondo i sostenitori del Ttip, il trattato farà nascere la più grande area di libero scambio al mondo, creando nuovi posti di lavoro. Secondo gli attivisti, le associazioni e i movimenti che si oppongono al trattato, invece, il Ttip è frutto delle pressioni delle multinazionali e finirà per tutelare solo gli interessi delle aziende, ignorando quelli dei lavoratori e dei consumatori. In realtà, stando a quanto si legge nei documenti diffusi da Greenpeace, le trattative tra Stati Uniti ed Europa sono in una fase di stallo e le posizioni tra i due blocchi sono molto distanti.

Cosa c'è dietro all'eliminazione dei 500 euro?

Jens WeidmannL’imminente scomparsa della banconota da 500 euro ha enormi implicazioni sul comportamento e la forma della futura politica monetaria.

Crediamo che la prossima decisione di porre fine alla stampa della banconota vada ben oltre l’essere una misura anti-riciclaggio, comunemente citata come motivazione.

La liquidità in contanti è il peggior nemico dei tassi d’interesse negativi e, dal nostro punto di vista, l’ultima azione della BCE non solo segnala un ulteriore dominio delle banche centrali, ma anche una maggiore probabilità di tassi d’interesse ancor più negativi in futuro.

Limitando la quantità di banconote da 500 euro in circolazione, la BCE sta cercando di assicurarsi che conservare denaro contante sia più costoso che tenerlo in banca, nonostante i tassi d’interesse negativi. In parole povere: c’è bisogno di molto meno spazio per conservare al sicuro banconote di taglio maggiore.

Si può dunque dire che, facendo in modo che la più grossa banconota stampata sia quella da 100 euro, la BCE stia cercando di regolare la quantità di contante che i risparmiatori possono tenere da parte.

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