Trial clinici

Bevande energetiche mischiate all'alcol favoriscono la voglia di bere

Alcolici I cocktail, che combinano bevande energetiche con l'alcol, aumentano il desiderio delle persone a continuare a bere di più.

Queste, le conclusioni di uno studio dell'Australian National University pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research.

“Diversi studi trasversali mostrano che i giovani adulti che mescolano l'alcol con bevande energetiche hanno livelli più elevati di consumo di alcol rispetto ai coetanei che non fanno questo mix”, ha spiegato Rebecca McKetin, ricercatrice del Centre for Research on Ageing, Health and Well-being dell'ateneo australiano che ha coordinato lo studio.

I ricercatori hanno coinvolto nello studio 75 persone, 46 ragazze e 29 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

“Abbiamo scoperto - ha riferito McKetin - che quando le persone bevono alcol insieme a bevande enegetiche hanno un forte desiderio di continuare a bere rispetto a fino a ubriacarsi”. “Una maggiore voglia di bere ha implicazioni importanti”, ha commentato Peter G. Miller, docente di psicologia presso la Deakin University, Geelong Waterfront Campus in Australia. “Quando le persone si ubriacano, mostrano meno inibizioni - ha continuato - e sono più propense a bere di più. Naturalmente, questo aumenta le probabilità di farsi male, di essere vittima o carnefice di un'aggressione o anche di guidare in stato di ebrezza”.

La sedentarietà e lo stare troppo seduti portano alla disabilità

SedentarietàI ricercatori mettono sull’avviso dalla sedentarietà e lo stare troppo seduti: a qualsiasi età è un serio rischio per la salute e, in particolare quando anziani, si rischia la disabilità. Lo studio

La sedentarietà fa male, molto male. E a quanto sembra non importa quanto esercizio fisico moderato si compie perché ogni ora in più che si sta seduti raddoppia il rischio di disabilità.

Il monito arriva da un nuovo studio pubblicato sul Journal of Physical Activity and Health e condotto dai ricercatori della Northwestern Medicine, i quali hanno scoperto che a parità di età, la persona che sta seduta un’ora in più dell’altra ha il 50% in più di probabilità di diventare disabile.

L’osservazione è stata fatta analizzando gli effetti della sedentarietà su oltre 2.200 persone dai 60 anni in su. Tutti i partecipanti sono stati dotati di sensori di movimento che dovevano indossare durante le loro ore di veglia e per almeno quattro giorni a settimana. I partecipanti sono poi stati seguiti per tre anni.

I sensori misuravano sia l’attività fisica leggera che moderata, come per esempio fare shopping, camminare a passo svelto o la corsa. Allo stesso tempo, i sensori misuravano anche i periodi di inattività.

I risultati finali hanno mostrato che coloro erano rimasti attivi presentavano nel complesso migliori condizioni di salute, rispetto a quelli che non erano attivi. In più, coloro che stavano seduti tra le nove o più ore al giorno mostravano un calo misurabile nelle capacità fisiche.

Le camminate sono un elisir di lunga vita

CorsaSe si fa più attività fisica di quanto consigliano le linee guida, almeno dal punto di vista delle camminate, il rischio di morte diminuisce anche rispetto a chi si limita alla quantità indicata.

Lo afferma uno studio dell'Università di Berkeley pubblicato dalla rivista 'Plos One'.

I ricercatori hanno analizzato i dati di circa 42mila persone che avevano partecipato a un programma del 1998 che chiedeva ai volontari di riportare la quantità di tempo passato camminando.

I dati sono stati poi incrociati con i registri di morte per determinare chi era ancora vivo nel 2008.

Dai questionari è emerso che il 23 per cento camminava meno delle due ore e mezzo a settimana raccomandate, il 16 per cento le seguiva esattamente e il resto invece superava questa quantità.

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