Ecologia

Emergenza clima: Ban Ki Moon pianifica d'urgenza un summit

Ban Ki MoonUn vertice di capi di Stato e di governo sul clima a New York, tra dodici mesi, per preparare un accordo per contrastare il riscaldamento globale ed evitare alla Conferenza internazionale sul clima di Parigi del 2015 un flop clamoroso come quello di Copenaghen nel 2009.

Lo ha annunciato il segretario Ban Ki Moon nel corso del suo discorso di apertura della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il quinto rapporto dell'Ipcc (Intergoverntal panel for climate change), il cui vertice si è aperto ieri a Stoccolma, sarà ufficialmente pubblicato venerdì, ma sono stati anticipati alcuni dati.

Negli ultimi 15 anni vi sarebbe un'interruzione (“hiatus”) nella tendenza al riscaldamento globale. E tanto è bastato per ridare fiato ai negazionisti. Ma lo studio certifica anche che la responsabilità dei cambiamenti climatici è da attribuire alle attività umane con una probabilità di almeno il 95%.

Il testo illustra quattro scenari: il peggiore parla di un aumento del livello dei mari fino a 81 cm nel 2100 con l'incremento delle temperature di 4,8 gradi. Ampi tagli alle emissioni di gas serra potrebbero scongiurarlo.

Il summit d'emergenza si è reso necessario perché il Protocollo di Kyoto è scaduto nel 2012 e i vertici per un nuovo trattato globale sul clima non portano a nulla, mentre le emissioni di gas serra aumentano, nonostante i coraggiosi e costosi impegni assunti da alcuni Stati per tagliare le emissioni entro il 2020.

Consumi dell'iPhone: consuma meno il frigo di casa

IPhoneUn comunissimo iPhone, utilizzato "nella media", in un anno consuma più del frigo di casa. E per tenere accesi gli smartphone degli americani si utilizza sempre più energia, proveniente in gran parte dal carbone. Ne consegue che abbiamo un problema.

Partiamo dai consumi dell'iPhone. Secondo un report di Digital Power Group, sponsorizzato da due lobby americane pro carbone, da quando nel 2007 è stato distribuito il primo modello del melafonino il traffico dati generato dal mobile è letteralmente schizzato in alto. Nei soli Stati Uniti, ad esempio, nel periodo 2007-10 la quantità di dati scambiati col telefonino è cresciuta del 400%.

Poi è arrivata l'era del cloud, che ha compiuto la rivoluzione spingendo gli utenti di iPhone e smartphone a tenere la connessione sempre accesa. Questo ha modificato profondamente i consumi elettrici perché per gestire l'enorme quantità di dati in ingresso e in uscita dai server e dai cellulari serve un'altrettanto enorme quantità di energia elettrica.

A differenza del frigorifero, che si accende e si spegne in automatico solo quando realmente serve, gli smartphone trasmettono e consumano in continuazione. Per tenere in piedi questo sistema si deve produrre in maniera continua e affidabile sempre più energia, di giorno come di notte visto che il fenomeno è globale e l'interscambio di dati può avere infiniti percorsi.

Fukushima: le autorità parlano di catastrofe planetaria

Clicca per ingrandireIl mondo si è distratto ma farebbe bene a preoccuparsi per quanto sta accadendo in Giappone nell'area della centrale nucleare di Fukushima. Inizialmente, le autorità giapponesi avevano classificato la gravità della recente perdita di materiale radioattivo al livello 1, il più basso, su una scala di 7 livelli.

Ma alla fine l'autorità nucleare ha dovuto ammettere la pericolosità dell'accaduto. L'agenzia di stampa Kyodo ha reso noto che una pozza di acqua contaminata rinvenuta nel sito sta emettendo 100 millisievert di radiazioni all'ora.

Intervistato dall'agenzia Reuters, Masayuki Ono, il general manager della Tepco, la società proprietaria del sito, ha ammesso che “100 millisievert l'ora sono il limite di esposizione accumulata nell'arco di cinque anni dai dipendenti che lavorano per la centrale; dunque, si può dire che abbiamo rinvenuto livelli di radiazione abbastanza forti da colpire un individuo con una dose di radiazione di cinque anni in un'ora”.

Il problema e che l'acqua radioattiva presente nel terreno di Fukushima si sta ormai riversandonel mare, e fino a 40.000 miliardi di becquerel (unità di misura del Sistema internazionale dell'attività di un radionuclide, con 1 Bq che corrisponde ad 1 disintegrazione al secondo) si stanno riversando nell'Oceano Pacifico.

La stessa Tepco ha dovuto ammettere che tra i 20.000 e i 40.000 miliardi di becquerel di trizio (isotopo radioattivo) si sono riversati nell'oceano.

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