Cervello

I fenomeni di sincronismo secondo la Fisica Quantistica

Quando si verificano coincidenze sorprendenti, ci sembra di essere connessi con il mondo intorno a noi in modo misterioso.

Ad esempio, mentre pensi a una canzone che non senti da anni, in quel preciso istante la danno alla radio. In questo caso, la tua mente sembra connessa con il mondo che ti circonda, la coincidenza si verifica cioè tra uno stato mentale e uno stato fisico. Le coincidenze si verificano però anche tra la psiche di due persone. Ad esempio: tu e un tuo amico comprate nello stesso momento involontariamente la stessa camicia.

«I fenomeni di sincronismo sono caratterizzati da una coincidenza significativa che si verifica tra uno stato mentale (soggettivo) e un evento del mondo esterno (oggettivo)», spiegano il dottorando Francois Martin, del Laboratorio di fisica teoretica dell’Università di Parigi e Federico Carminati, dottorando in Fisica dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (Cern), in un articolo intitolato “Syncronicity, Quantum Information and the Psyche”(1) (Il sincronismo non può essere spiegato dalla fisica classica. Sincronismo, informazione quantistica e la psiche), pubblicato sul Journal of Cosmology nel 2009.

Martin e Carminati affermano che il sincronismo non può essere spiegato dalla fisica classica.

Impianti cerebrali per i disturbi dell’umore testati su persone

Impianti cerebraliRicerche finanziate dall’esercito degli Stati Uniti stanno sviluppando applicazioni per registrare l’attività neuronale e stimolare automaticamente il cervello per curare le malattie mentali.

Impianti cerebrali che rilasciano impulsi elettrici sintonizzati con i sentimenti e i comportamenti della persona si stanno testando sulle persone per la prima volta. Due squadre di ricerca finanziate dal ramo di ricerca dell’esercito degli Stati Uniti, la DARPA, hanno iniziato prove preliminari di impianti cerebrali che usano algoritmi per individuare andamenti associati a disturbi dell’umore. Questi macchinari possono riportare il cervello a uno stato di benessere tramite una scossa che ha origine autonoma.

Il lavoro, presentato a metà novembre al meeting della Society for Neuroscience (SfN) a Washington DC, potrebbe portare a una cura per le malattie mentali più gravi che resistono alle cure odierne. Allo stesso tempo, però, suscita preoccupazioni di livello etico, perché questi impianti darebbero ai ricercatori un accesso diretto alle sensazioni dei pazienti in tempo reale.

L’approccio è conosciuto come stimolazione profonda del cervello ed è utilizzato per guarire disordini come il morbo di Parkinson, mentre ha avuto meno successo contro i disturbi dell’umore. Indizi più recenti suggeriscono che una costante stimolazione di una certa regione cerebrale potrebbe dare sollievo dalla depressione cronica, ma uno studio più vasto che ha coinvolto 90 persone che soffrono di depressione, dopo un anno di trattamento, non ha sottolineato nessun miglioramento.

Il sesto senso è un'attività anticipatoria neuronale

CervelloÈ capitato a tutti di avere presentimenti che inducono a scegliere una direzione piuttosto che un'altra o a prendere una particolare decisione. Attribuiamo queste scelte al cosiddetto 'sesto senso', una sorta di istinto che ci spinge a scelte, che vanno oltre il ragionamento.

Ma il sesto senso esiste davvero?

“Gli organi di senso con i quali vengono raccolte le informazioni dall'ambiente sono solo cinque. A questi va aggiunto l'intuito, quando, anche senza rendercene conto, percepiamo dati dall'ambiente e li analizziamo attingendo alle nostre esperienze passate e sulla base di queste facciamo previsioni”, spiega Marzia Baldereschi dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr. “Una persona intuitiva sa dunque sfruttare bene e rapidamente il patrimonio fornitogli dall'esperienza e sa interpretare indizi percepiti anche in modo inconsapevole”.

Il sesto senso è definibile dunque come un 'sapere senza vedere', in cui inconsapevolmente si avverte una situazione in anticipo rispetto al reale accadimento, ovvero si prevede. “I neuroscienziati hanno definito questo fenomeno un' 'attività anticipatoria neuronale' e recentemente uno studio della Scuola Normale Superiore di Parigi ha addirittura identificato aree e circuiti neurali del sesto senso, differenti a seconda del tipo di personalità”, continua Baldereschi.

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