- In:
- Posted By: Redazione
- Commenti: 0
Ortles: ghiacciaio in movimento dopo 7.000 anni
Grazie a una carota di ghiaccio, l’Idpa-Cnr e un team internazionale scoprono l’accelerazione del movimento della parte più profonda del ghiacciaio più elevato dell’Alto Adige, dovuta al riscaldamento atmosferico, per la prima volta dai tempi dell’Uomo del Similaun. Lo studio pubblicato su The Cryosphere
Grazie a uno studio internazionale a cui ha partecipato l’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr), pubblicato su The Cryosphere, è stato rilevato che il ghiaccio più profondo e antico presente sul Monte Ortles (3.905 m, sulle Alpi orientali, a 37 chilometri dal luogo del ritrovamento dell’Uomo del Similaun), ha cominciato a muoversi per la prima volta dai tempi dell’Uomo del Similaun, 7.000 anni fa. Le prime carote di ghiaccio estratte indicano come il ghiacciaio più elevato dell’Alto Adige abbia cominciato una fase di accelerazione del movimento che non avrebbe precedenti nel periodo osservato.
Le prove vengono dagli strati più profondi, datati con la tecnica del carbonio 14, e da misurazioni condotte nel foro di perforazione mediante un inclinometro, strumento in grado di rilevare anche minimi movimenti glaciali. “Queste carote di ghiaccio offrono l’eccezionale opportunità di studiare le caratteristiche dell’atmosfera quando l’Uomo del Similaun viveva in questa regione, in modo da poter conoscere anche l’ambiente ed il clima in cui era immerso”, dichiara Carlo Barbante, direttore dell’Idpa-Cnr di Venezia.
La rapida fusione dei ghiacci è connessa al surriscaldamento globale.