Diritti umani

Secondo la Nato questa estate scoppia una guerra

Nato"Se siamo fortunati non sarà nucleare". Alla luce delle tensioni tra Usa e Russia è un evento probabile, secondo un membro dell'organizzazione internazionale.

Visti gli ultimi sviluppi geopolitici in Medioriente e nell'Est Europa, con ogni probabilità il mondo sarà in guerra quest'estate, secondo un alto funzionario della Nato

"Probabilmente entreremo in guerra quest'estate, se siamo fortunati non sarà uno scontro nucleare".

Il funzionario l'ha detto la settimana scorsa all'analista esperto di servizi di intelligence Usa John Schindler.

Non sorprende che il messaggio sia stato inoltrato su Twitter più di 580 volte in pochi giorni. Viene da una fonte affidabile e le dichiarazioni sono di un membro della principale organizzazione internazionale per la collaborazione nella Difesa.

Ciononostante i media mainstream non ne hanno praticamente parlato. È un fatto ancora più strano se si tiene conto che la fonte che ha riportato la dichiarazione, Schindler, è un ex docente dell'Università della marina americana ed è molto noto negli alti ranghi militari.

Il governo italiano annuncia l'arrivo di altri 200mila profughi

ProfughiIl sistenza è al collasso, non bastano nemmeno gli hotel – pochi i privati che accettano di ‘adottare un profugo’, ovviamente a carico dei contribuenti – si pensa a tendopoli e alla requisizione di case sfitte:

“In questo momento abbiamo in accoglienza circa 81mila persone di cui 13 mila minori non accompagnati.

È una situazione di particolare pressione, le strutture sono piene e bisogna ragionare soprattutto coi Comuni”, ha vaneggiato Mario Morcone, capo del famigerato Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero degli Interni.

Morcone ha anche già annunciato che nel 2015 gli arrivi nel nostro Paese saranno di circa 200mila unità.

Non pensano nemmeno a mettere fine al traffico, prenotano direttamente gli hotel.

Questo governo va abbattuto, anche con le cattive: una vera guerra di liberazione contro degli abusivi. Perché è la nostra terra che vengono a prendersi.

Il campo profughi di Yarmouk in Siria. L'inferno dei palestistinesi

Profughi di Yarmouk150mila palestinesi a Damasco rischiano la vita, tra la fame, le bombe del governo e il terrore dell'Isis.

Sui social, l'appello per salvarli.

150mila palestinesi dal 1957 hanno trovato rifugio nel campo profughi di Yarmouk, nella periferia di Damasco, in Siria.

Il primo aprile il quartiere è stato occupato dai guerriglieri dell’Isis e i rifugiati da giorni vivono sotto i missili del governo e nel terrore che i miliziani dello stato islamico stanno seminando tra la popolazione, stremata dalla fame e dalla paura.

La situazione del campo profughi è “al di là del disumano”, ha dichiarato Chris Gunness, un portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

Da quando sono partiti gli scontri non arriva cibo, acqua o medicinali. Migliaia di palestinesi, tra cui centinaia di bambini, rischiano di morire per fame e sete. Senza contare le esecuzioni sommarie delle ultime ore.

Su Twitter è partito l’hashtag #saveyarmouk, un appello per sensibilizzare il mondo sulle condizioni di questi profughi e per tentare di salvarli dalla fame e dalla solitudine internazionale.

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