Spiritualità

Malattia e guarigione sono legate al proprio modo di pensare

Enzo SoresiEnzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano. Nel libro "Il cervello anarchico" racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede

Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello. Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.

C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto». Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero. Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi.

Io lo chiamo danno biologico primario». Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico».

Le Leggi Occulte dell'Energia Sottile e i 7 Raggi

Le Leggi Occulte dell'Energia Sottile e i 7 Raggi - LibroIl Sesto e Ultimo libro di Roberto Zamperini

Non pensi di poter percepire le cosidette energie sottili? Ti sei cimentato diverse volte con la bacchetta del rabdomante o il pendolo del radioestesista, con scarsi risultati? Mettiamo subito in chiaro una cosa una volta per tutte: la percezione delle energie sottili non è un dono riservato a pochi personaggi dotati.

In realtà tutti noi possiamo percepire l’energia.

E qual è il modo migliore per farlo? Esistono svariati modi più o meno efficaci: l’antico metodo del pendolino, le bacchette, il classico bastoncino da rabdomante, il cosiddetto palming - che consiste nel sentire l’energia direttamente con le mani – e la chiaroveggenza – cioè avere una percezione visiva dell’energia sottile.

L’esperto di radioestesia Roberto Zamperini ci introduce in maniera chiara e dettagliata al mondo delle Energie Sottili. Partendo da esperienze e ricerche empiriche ci spiega come ognuno di noi sia in grado di percepirle.

Ma non solo, in questa straordinaria opera parla di numerologia, principi di fisica, geometria sacra, magnetismo, memoria dell’acqua, forme-pensiero, campi ordinatori, cristalli, SATOR, rapporti aurei, Phi, Pi greco, occhio di Dio, sogni, ecc.

“Quale che sia il metodo da voi preferito, sono dell’idea che sia ottimo.

La paura è un'illusione confezionata dalla nostra mente

PauraLa paura proviene dal futuro. Da ciò che non conosciamo e non prevediamo.

Viene dal buio interiore, dall'oscurità dell'anima: ove tutto non è manifesto, domina la paura. L'incertezza, l'ansia, il panico.

È uno stato d'animo che riguarda solo la mente, viene creata dalla mente, la quale pretende di proiettarsi nel futuro "presentendo" un avvenimento pericoloso.

Ci si pone in un atteggiamento di paura quando si teme qualcosa di terribile o dannoso che deve venire d'improvviso, deve accadere, qualcosa che sta per arrivare e che ci procurerà danno.

In realtà la paura non è quando ci si trova "davanti" al danno, ma quando lo si immagina.

Nella paura, si vive un fatto non presente ora, ma che "può accadere", provocando un aumento di adrenalina volontario. Spesso si ha paura per qualcosa che poi non accadrà. Che sarà molto meno dannoso di quanto si credeva.

Per vincere la paura occorre vivere nel presente: smettere di pensare che verrà il peggio, che andrà male, che seguirà disgrazia e rovina. Pensare questo è attrarre negatività, che arriverà.

Ci si deve afferrare nel presente, come essere, come sentimento, come tono vitale.

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