Salute

Le persone ipertese nel mondo sono 1,13 miliardi

IpertensioneIl mondo ha sempre più la pressione alta.

Negli ultimi 40 anni il numero di persone ipertese è pressoché raddoppiato, raggiungendo 1,13 miliardi e, se da un lato diminuiscono nei Paesi industrializzati, dall'altro aumentano in quelli a medio e basso reddito, in particolare nell'Africa Sub Sahariana e in Asia.

È quanto emerge da uno studio, il più ampio del genere, pubblicato su The Lancet dal gruppo di ricercatori componenti la Non Communicable Disease Risk Factor Collaboration, che ha analizzato i dati di quasi 20 milioni di persone, dai 18 anni in su, esaminate in 1479 indagini di popolazione.

Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha partecipato con gli studi condotti in Italia dagli anni '80 ad oggi.

La diminuzione della pressione arteriosa sembra dipendere, secondo gli esperti, da una migliore alimentazione e dal ricorso precoce alle terapie mentre l'incremento appare associato a una alimentazione poco salutare, ricca di calorie, grassi saturi e povera di frutta e verdura.

Le proteine vegetali

VerdureLe proteine vegetali sono molto importanti nella dieta. Prima di tutto perché sono una valida alternativa alle proteine di origine animale e poi perché, conoscerle, ci permette di seguire una dieta equilibrata con poca o anche senza carne. Inoltre, è importante per evitare alcuni problemi di salute, come l’innalzamento del colesterolo. Via libera quindi a legumi, frutta secca, semi oleaginosi e ortaggi.

Ma quali?

I legumi costituiscono la fonte primaria di proteine: il contenuto medio di proteine di 100 g di legumi secchi non ha infatti nulla da invidiare al contenuto medio in proteine di 100 g di carne cruda. Consumate quindi:

  • Fagioli
  • Lenticchie
  • Ceci
  • Cicerchie
  • Fagiolini
  • Fave
  • Lupini
  • Piselli (secchi, quelli congelati rientrano nei carboidrati)

Frutta secca e semi oleaginosi

Il tumore e i processi oscillatori dell’organismo

Aleksandr Tereshin è un medico russo. A parte una laurea in medicina, ne possiede un’altra, in elettronica. Ecco perché presta molta attenzione alle frequenze, all’elettromagnetismo, al suono.

Non è un neuroacustico, ma si muove nelle materie che ci introducono alla maggiore comprensione del fenomeno “suono” e come esso influenza la nostra vita.

“Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.

In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.

Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.

Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese.

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