Banche e potere

Cosa c'è dietro all'eliminazione dei 500 euro?

Jens WeidmannL’imminente scomparsa della banconota da 500 euro ha enormi implicazioni sul comportamento e la forma della futura politica monetaria.

Crediamo che la prossima decisione di porre fine alla stampa della banconota vada ben oltre l’essere una misura anti-riciclaggio, comunemente citata come motivazione.

La liquidità in contanti è il peggior nemico dei tassi d’interesse negativi e, dal nostro punto di vista, l’ultima azione della BCE non solo segnala un ulteriore dominio delle banche centrali, ma anche una maggiore probabilità di tassi d’interesse ancor più negativi in futuro.

Limitando la quantità di banconote da 500 euro in circolazione, la BCE sta cercando di assicurarsi che conservare denaro contante sia più costoso che tenerlo in banca, nonostante i tassi d’interesse negativi. In parole povere: c’è bisogno di molto meno spazio per conservare al sicuro banconote di taglio maggiore.

Si può dunque dire che, facendo in modo che la più grossa banconota stampata sia quella da 100 euro, la BCE stia cercando di regolare la quantità di contante che i risparmiatori possono tenere da parte.

Banca mondiale: i flussi migratori sono una minaccia per l'economia globale

Christine LagardeLo afferma la Banca Mondiale ribadendo l'allarme lanciato negli ultimi giorni da Fmi e G20, che ritengono il flusso dei migranti uno dei rischi sulla ripresa

La crisi dei rifugiati rischia di essere una minaccia per l'economia globale, con il timore che la crisi si ampli ad altri Paesi africani. Lo afferma la Banca Mondiale ribadendo l'allarme lanciato negli ultimi giorni da Fmi e G20, che ritengono il flusso dei migranti uno dei rischi sulla ripresa.

“C'è bisogno dei migranti. Dobbiamo aumentare la diversità e l'inclusione nelle nostre società. Non solo perché è la cosa giusta da fare, ma per ragioni economiche”, afferma la Banca Mondiale. La crisi dei rifugiati è un “disastro umanitario”, ha detto presentando il World Economic Outlook Maurice Obstfeld, il capo economista del Fmi, sottolineando che si tratta anche di un test per l'Unione Europea.

Secondo uno studio del Fmi sui migranti pubblicato in gennaio, in Europa sono necessarie azioni per sostenere la loro integrazione nella forza lavoro, così da allentare i timori per l'esclusione sociale ma anche per i potenziali benefici economici di lungo termine.

NON abbastanza ricchi per NON pagare le tasse

Cayman IslandsLe Isole Cayman: un paradiso fiscale preferit dalla élite globale. Una élite di super ricchi ha “traghettato” 13 TRILIONI di sterline offshore (ovvero equivalente al paradiso fiscale): una somma che equivale al PIL USA e Giappone messi insieme. Questo quanto afferma la ricerca commissionata dal gruppo Tax Justice Network.

In un nuovo resonto The Price of Offshore Revisited, pubblicato con esclusiva dall' Observer. James Henry, ex capo economista alla società di consulenza McKinsey ed esperto sui paradisi fiscali, ha fatto le stime più complete in tema di economia “offshore”.

Egli mostra che almeno 13 trilioni di sterline - fino a 20!- sono scivolate fuori dai Paesi in giurisdizioni segrete come la Svizzera e le Cayman Islands e questo con l'aiuto di banche private.

La loro ricchezza, come la definisce Henry, “è protetta da un gruppo industrioso e altamente remunerato di compiacenti professionisti nel private banking, tra i legali, i contabili e le industrie di investimento che si avvantaggiano della global economy sempre più senza frontiere né impedimenti”

Secondo la ricerca di Henry, le 10 banche al top includono l'UBS e il Credit Suisse in Svizzera, la banca di investimento americana Goldman Sachs, che ha gestito più di 4 trilioni nel 2010, mentre negli anni precedenti si era trattato di 1,5 trilioni..

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