Ecologia

In Italia il 40 per cento dei fiumi e dei laghi è inquinato

Inquinamento acqua"In Italia l'inquinamento del 40% di fiumi e laghi continua a produrre continue e gravi emergenze ambientali e ci espone persino sotto il profilo finanziario alle sanzioni economiche alle quali presto l'Europa ci costringerà per aver disatteso più d'una direttiva europea e diversi provvedimenti legislativi in ambito di depurazione delle acque reflue.

Un conto stimato in circa 700 milioni l'anno, che Stato e Regioni dovranno sopportare, oltre al taglio di alcuni fondi europei, sino a quando non troveranno pieno compimento le disposizioni che sono state attribuite alla nostra nazione".

Lo ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, che interverrà all'EGN Conference, la Conferenza Mondiale dei Geoparchi, in programma dal 3 al 7 Settembre 2013 ad Ascea nel Geoparco Nazionale del Cilento, con la partecipazione di 90 Geoparchi, 259 delegazioni straniere, 75 italiane e numerosi scienziati di tutto il mondo che si confronteranno sulle principali tematiche ambientali.

“In Italia sono 268 le amministrazioni coinvolte nelle procedure d'infrazione Ue – ha proseguito Graziano - per carenza o assenza di sistemi di depurazione: 109 sono quelle già condannate in base ad una procedura del 2004 e 159 quelle in corso di procedura dal 2009.

L'Autorità per l'energia ha stimato che tra la realizzazione degli interventi già previsti nei piani d'ambito e la costruzione dei nuovi impianti di depurazione necessari per superare le condanne e le procedure d'infrazione servirebbero investimenti per circa 20 miliardi nei prossimi cinque anni.

Fukushima: le autorità parlano di catastrofe planetaria

Clicca per ingrandireIl mondo si è distratto ma farebbe bene a preoccuparsi per quanto sta accadendo in Giappone nell'area della centrale nucleare di Fukushima. Inizialmente, le autorità giapponesi avevano classificato la gravità della recente perdita di materiale radioattivo al livello 1, il più basso, su una scala di 7 livelli.

Ma alla fine l'autorità nucleare ha dovuto ammettere la pericolosità dell'accaduto. L'agenzia di stampa Kyodo ha reso noto che una pozza di acqua contaminata rinvenuta nel sito sta emettendo 100 millisievert di radiazioni all'ora.

Intervistato dall'agenzia Reuters, Masayuki Ono, il general manager della Tepco, la società proprietaria del sito, ha ammesso che “100 millisievert l'ora sono il limite di esposizione accumulata nell'arco di cinque anni dai dipendenti che lavorano per la centrale; dunque, si può dire che abbiamo rinvenuto livelli di radiazione abbastanza forti da colpire un individuo con una dose di radiazione di cinque anni in un'ora”.

Il problema e che l'acqua radioattiva presente nel terreno di Fukushima si sta ormai riversandonel mare, e fino a 40.000 miliardi di becquerel (unità di misura del Sistema internazionale dell'attività di un radionuclide, con 1 Bq che corrisponde ad 1 disintegrazione al secondo) si stanno riversando nell'Oceano Pacifico.

La stessa Tepco ha dovuto ammettere che tra i 20.000 e i 40.000 miliardi di becquerel di trizio (isotopo radioattivo) si sono riversati nell'oceano.

Clima: tra 50 anni la Siberia potrebbe diventare un deserto

SiberiaGli studiosi sostengono che già verso la metà di questo secolo l’area del ghiaccio perenne nel nord-est della Russia potrà diminuire di un terzo: immensi territori rischiano di trasformarsi in paludi.

Lo scioglimento del ghiaccio può rivelarsi pericoloso sia per la natura che per la vita della popolazione locale. È praticamente impossibile impedire questo processo, resta solo monitorarlo.

Le previsioni relative allo scioglimento della coltre di ghiaccio in Russia sono poco consolanti. Secondo i pronostici più pessimistici, il ghiaccio in Siberia può scomparire completamente già alla fine di questo decennio. Stando ad altri ricercatori, il ghiaccio in Russia si ridurrà di un terzo alla metà del secolo.

Il ghiaccio perenne occupa due terzi del territorio russo. Già adesso il paese subisce conseguenze economiche della diminuzione della coltre di ghiaccio, commenta la situazione lo studioso Jurij Badu della cattedera di Criolitologia e Glaciologia della facoltà di Geografia dell’Università di Stato di Mosca: Le conseguenze economiche dello scioglimento del ghiaccio perenne possono rivelarsi sconsolanti. Gli edifici, costruzioni, utenze, linee elettriche, cioè l’infrastruttura, subiscono deformazioni e si distruggono gradualmente. Sono stati costruiti tenendo conto dello stato congelato del suolo su cui poggiano. Il processo di scioglimento del ghiaccio perenne dura da anni. In questo periodo si sviluppa la deformazione delle costruzioni. Bisogna solo osservare continuamente queste deformazioni.

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