Cervello

Il fluoro nell'acqua può calcificare le arterie

Fluoro tossico Il fluoro è addizionato nell'acqua potabile senza il vostro consenso [negli USA e altri paesi nel mondo, ndt], 'per i denti' si dice, lo sapevate che potrebbe anche calcificare le arterie?

Alcuni anni fa, abbiamo riportato in uno studio di valutazione di una nuova tecnologia diagnostica che inavvertitamente ha rivelato un legame tra l'esposizione al fluoro e la malattia coronarica.

La nostra relazione ha suscitato un sacco di polemiche e critiche, portando anche una delle figure più rispettate in medicina alternativa (meritatamente) - Dr. Russell Blaylock - ci convoca su Infowars per la nostra interpretazione presunta sul secondo studio del seguente articolo: “Associazione di captazione vascolare del fluoro con calcificazione vascolare e malattia coronarica”. Come si può vedere, dai risultati dello studio si è rivelato una, fino ad allora, sconosciuta connessione tra esposizione al fluoruro, e la malattia coronarica ed eventi cardiovascolari (ad esempio attacco di cuore).

“C'è una correlazione significativa tra la storia di eventi cardiovascolari e la presenza di assorbimento di fluoro nelle arterie coronarie. Il valore di assorbimento di fluoro nelle coronarie, in pazienti con decorsi cardiovascolari è stato significativamente maggiore che in quelli che non ne avevano”.

L'argomento, è stato lo studio di una nuova tecnica diagnostica, e non deve essere 'letta' con il presumibile aumento del valore di assorbimento di fluoro osservato nei pazienti con una maggiore frequenza di eventi cardiovascolari, ma, era un un 'effetto' stesso della malattia cardiaca e in modo indicativo del ruolo causativo del fluoro come agente cardiotossico - nonostante il fatto che la cardiotossicità del fluoruro è già stata costantemente dimostrata nella letteratura biomedica.

L'epoca moderna ci fa perdere le connessioni logiche della coscienza

Cervello L’informazione nel mondo di oggi è ovunque. L’informazione è la TV, il computer, la pubblicità. Il nostro cervello riesce a fatica a digerire questo flusso d’informazioni e gli scienziati concordano sul carattere di massa che ha acquisito il deficit dell’attenzione.

Quasi come i bambini piccoli, fatichiamo a fissare l’attenzione su un certo oggetto, e si può dire che si è formata una “coscienza-clip”, soprattutto per quel che riguarda le giovani generazioni. Il sovraccarico informazionale del cervello è la realtà dei giorni d’oggi.

Alla fine ciò comporta una frammentazione della coscienza, la perdita delle connessioni logiche. Il nostro cervello, costretto a elaborare un flusso d’informazione che supera 160.000 (centosessantamila) volte il volume che elaborava il cervello dell’uomo del XIX secolo, perde i colpi; di qui il comportamento impulsivo, la depressione, la stanchezza cronica ecc.

Sempre più spesso non riusciamo più a leggere, ma soltanto “dare un’occhiata” all’informazione, prendendo le decisioni in base ad una sola piccola parte dell’informazione, perché il nostro cervello sovraccarico non può analizzarla logicamente e prendere una decisione giusta.

Nella memoria sono sempre più frequenti le interruzioni: non riusciamo a ricordare che cosa avevamo letto una settimana fa...

La ghiandola pineale governa la materia oscura del DNA

Lunghi tratti di dna una volta considerati materia oscura inerte, sembrano attivi in modo particolare in una parte del cervello che controlla il ciclo di 24 ore del corpo, secondo dei ricercatori presso il National Institutes of Health (USA). Lavorando su del materiale cerebrale di ratto, i ricercatori hanno scoperto alcuni tratti di DNA che contengono l'informazione che genera molecole biologicamente attive.

I livelli di queste molecole si alzano e abbassano, in sincronia con i cicli di 24 ore di luce e oscurità. L'attività di alcune delle molecole raggiunge il picco di notte e diminuisce durante il giorno, mentre la restante ha il picco durante il giorno e diminuisce la notte. Il materiale viene dalla struttura del cervello conosciuta come ghiandola pineale.

Localizzata al centro del cervello umano, la ghiandola pineale aiuta la regolazione delle risposte corporee ai cicli diurni e notturni, spiegano i ricercatori. Di sera e di notte, la ghiandola pineale incrementa la produzione di melatonina, un ormone che sincronizza i ritmi del corpo col ciclo di luce e oscurità. In molte specie, la ghiandola pineale gioca anche un ruolo nei comportamenti associati alle stagioni, come l'ibernazione e l'accoppiamento e anche nella maturazione sessuale.

Il materiale biologico attivo che deriva dal dna della ghiandola pineale, è detto lungo RNA noncodificante (lncRNA).

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