Sonno

Sognare come un bambino

I sogni sono la dimensione dello stupore e dell’entusiasmo e l’intuizione dell’infinito che accompagna la scoperta del mondo da parte del bambino

Tutti gli esseri umani, al di là di ciò in cui dicono di credere e delle formule con le quali sono soliti ammantarsi, possono essere divisi in due sole, grandi categorie antropologiche: quella di quanti hanno saputo conservare i propri sogni, come un bambino, e quella di coloro che li hanno seppelliti.

Questa ripartizione equivale, in sostanza, a quella solo apparentemente più drastica, tra quanti sono realmente “vivi”, con l’anima desta e pronta ad accogliere fervidamente il reale, e quanti sono, in realtà, “morti”: morti spiritualmente, morti dentro; anche se magari, non se ne rendono conto e riempiono il cimitero della loro vita con una quantità di parole e di azioni.

Un proverbio degli aborigeni australiani afferma che colui che perde i suoi sogni, perde sé stesso; e questo perchè la mitologia di quel popolo è tutta pervasa dalla nozione del “tempo del sogno” (dreamtime), percepito come la vera dimensione della realtà, anteriore a quella storica e materiale; più precisamente, il “tempo del sogno” corrisponde all’epoca antecedente alla creazione del mondo, quando le creature sognanti cantavano tutto il creato, per cui il mondo altro non è che la risultante di un tessuto musicale fatto, come direbbe lo “Shakespeare” della “Tempesta”, della stessa sostanza dei sogni.

Vi è una saggezza ancestrale in questa concezione del mondo, antica decine di migliaia di anni; faremmo bene, noi uomini moderni e “civilizzati”, a non sottovalutarla e a non respingerla sdegnosamente, solo perchè “non razionale” e “non scientifica”: infatti esiste una verità che sta al di là e al di sopra della ragione, e per la quale il nostro sapere scientifico non è che la descrizione puramente esteriore delle cose e dei fenomeni.

Che cos’è un uomo senza i suoi sogni? Un vuoto simulacro; un contenitore privo di contenuto; un grumo di ambizioni, paure, desideri, calcoli e astuzie; “un essere-per-la-morte” che è già morto da un pezzo, cosa di cui gli altri si accorgono, ma non lui, aggrappato alle sue illusioni, al suo mezzo sapere, al suo banale sopravvivere quotidiano.

I lavoratori notturni sono a più alto rischio di diabete e cancro

I lavoratori notturni sono a più alto rischio di diabete e cancroUno studio indica che il metabolismo e le funzioni immunitarie delle persone sono modificate quando si cambiano il sonno e i modelli alimentari. Circa 600 milioni di persone nel mondo lavorano di notte.

Secondo uno studio pubblicato dall'Università del Colorado a Boulder(1) i lavoratori notturni o gli studenti che studiano all'alba hanno un aumentato rischio di diabete e cancro a causa dei cambiamenti nei livelli delle proteine del sangue. Lo studio indica che le attività notturne modificano i livelli di proteine nel sangue, il che, a sua volta, modifica il metabolismo e le funzioni immunitarie delle persone.(2)

La tendenza ha ampie ripercussioni a livello globale, dal momento che il 20% dei lavoratori del mondo (circa 600 milioni) svolgono la propria attività di notte.

"Quando sperimentiamo qualcosa come il jet lag o un paio di notti di lavoro notturno, modifichiamo rapidamente la nostra normale fisiologia in un modo che, se continua, danneggerà la nostra salute", ha dichiarato Kenneth Wright,(3) direttore dello studio. Il direttore del Laboratorio del sonno e cronobiologia e un professore del dipartimento di fisiologia integrativa dell'Università del Colorado a Boulder hanno dichiarato che lo studio si è concentrato su 1.129 proteine e hanno scoperto che 129 di esse mutano se il tempo di riposo o di alimentazione varia.

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