Inquinamento

Continua il disboscamento dell’Amazzonia

Disboscamento dell’AmazzoniaNell’area dell’Amazzonica brasiliana tra gli stati del Para e del Mato Grosso sono stati individuati numerosi incendi, molti de quali dolosi, appiccati al fine di rimuovere la foresta per convertirla in piantagioni.

La linea della deforestazione segue un percorso a spina di pesce, muovendosi lungo le grandi strade e sulle loro traverse minori per penetrare la foreste incontaminata.

Nello stato brasiliano del Pará, ad esempio, a deforestazione segue l'autostrada nazionale BR 163.

L'inizio della deforestazione in questa regione coincide con l’avvio nel 1979 del Programma di Integrazione Nazionale del Brasile, che prevedeva la costruzione di una rete di strade attraverso la foresta, assieme alla cessione di terreni a prezzi controllati per espandere l'agricoltura, creando così un boom demografico nella zona.

Immagini satellitari dell’espansione della deforestazione a “spina di pesce" sono stati ampiamente pubblicizzati nel caso dello stato della Rondônia, tanto da divenire il marchio visivo della deforestazione tropicale.

Negli ultimi decenni l’epicentro della deforestazione in Brasile si è spostato verso est, agli stati del Mato Grosso e del Pará, dove grandi aree di foresta sono state abbattute per fare posto all’agricoltura industriale meccanizzata.

Picco di morie animali: la Terra sta pian piano morendo

Morie animaliIl 2014 ha registrato un picco di morie animali senza precedenti. I dati sono allarmanti: pesci, mammiferi, uccelli e insetti continuano a morire in un ecatombe che non sembra avere fine. Cosa sta succedendo al pianeta Terra, e quali sono le conseguenze per l'umanità?

Nel 1979, lo scienziato inglese James Lovelock propose l’Ipotesi Gaia, un teoria secondo la quale il pianeta Terra sarebbe un unico grande organismo vivente.

In questa visione, la flora e la fauna planetaria sarebbero parte di questo organismo, un po’ come se fossero le cellule che ne permettono la vita, e noi, esseri umani, faremmo parte di questo organismo.

Se consideriamo plausibile questa teoria e prendiamo in considerazione gli allarmanti dati sulle morti di massa animali che si stanno verificando da qualche anno, allora dovremmo concludere che il pianeta Terra sta morendo!

Si è appena conclusa un’indagine in merito alle misteriose morti di mammiferi lungo la costa del Pacifico. L’indagine, cominciata nel 2011, ha coinvolto gli scienziati del NOAA e del Fish and Wildlife Service, che in questo lasso di tempo hanno esaminato i corpi senza vita di centinaia di esemplari.

Arnesico e metalli pesanti nella frutta e negli ortaggi

Kywi con metalli pesantiUn articolo non recente, ma purtroppo sempre attuale, ci sprona a domandarci: di che cosa ci nutriamo, anche quando scegliamo per la nostra dieta frutta fresca e secca, verdure ed altri alimenti il più possibile naturali? Meglio non pensarci… In particolare i kiwi, frutti originari della Nuova Zelanda, ricchi soprattutto della salutare vitamina C (acido ascorbico), risultano spesso contaminati, perché le falde freatiche sono inquinate. È il caso soprattutto dei kiwi, di altra frutta ed ortaggi coltivati nel Lazio: sono prodotti pieni di metalli… Che strano! Sono gli stessi veleni contenuti nelle “scie chimiche”! L’aspetto ignominioso è il seguente: né la regione Lazio né altri enti hanno avvisato gli agricoltori e la popolazione. Organi preposti, tecnici dell’A.R.P.A., ministro dell’ambiente… è proprio il caso di chiedersi: Kiwi li ha visti?

“L’ignoranza è una brutta bestia”, e quando si parla di “ignoranza” mi riferisco a colui che ignora, che non conosce in modo adeguato un fatto, un dato, qualcosa e, a fronte di questo, non si rende conto delle possibili conseguenze dovute ad un atto specifico della persona stessa.

Succede nelle province di Roma e Latina, nella cosiddetta Valle d’oro di Borgo Montello: piantagioni di insalata, pomodori, uva da tavola, ma sopratutto di kiwi. Tutta roba venduta in Italia. Tutta roba tossica. E noi, come sempre, ignari di tutto. E chi di competenza, come sempre, se ne resta nel suo silenzio.

Nelle falde a pochi metri dalle coltivazioni sono stati trovati “veleni” che hanno contaminato le varie piantagioni, in particolar modo quella dei kiwi. Al confine est della Valle d’oro c’è dagli anni ’80 una macchia grigia: inizialmente era piccola, appena visibile, ma, col passare del tempo, si è estesa fino a divenire un mostro da 50 ettari, un tumore che si allarga sulla terra, lambendo i confini del fiume Astura.

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