Inquinamento

Smog: in Italia ogni anno 59mila morti premature

SmogOltre 84mila morti premature in Italia per colpa dello smog. Un dato che imporrebbe misure drastiche, come la chiusura al traffico delle città per due settimane.

È quanto sottolinea Giovanni Viegi, Direttore facente funzioni dell'Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare (IBIM) CNR, Palermo.

“L'inquinamento atmosferico - spiega l'esperto - è associato a mortalità per malattie cardio-respiratorie, tumore al polmone, ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie (compresa la polmonite) e per asma, incidenza e riacutizzazione di asma, rinite allergica, sintomi respiratori (tosse, espettorato, respiro sibilante, difficoltà di respiro), riduzione della funzione respiratoria.

Inoltre, esso causa un incremento dell'assenteismo lavorativo e scolastico, nonché la necessità di aumentare le dosi di broncodilatatori nei pazienti con patologia ostruttiva cronica. Determina quindi enormi costi socio-economici”.

Nel Rapporto dell'Agenzia Ambientale Europea, ricorda Viegi, emerge che la pianura padana ed alcune grandi città italiane sono tra le zone europee più inquinate.

Il Rapporto stima anche il numero annuale delle morti premature in Italia: 59500 per PM2.5, 3300 per O3, 21600 per NO2.

Secondo Bernie Krause i suoni della natura si stanno spegnendo

Bernie KrauseSecondo lo scienziato Bernie Krause, che da 50 anni registra paesaggi sonori naturali, le voci della natura e degli animali si starebbero dissolvendo.

In mezzo secolo di registrazioni sonore della natura e degli animali, lo studioso di bioacustica Bernie Krause ha visto molti ambienti radicalmente alterati dagli esseri umani. Troppi.

A volte, paradossalmente, a causa di pratiche ritenute sicure per l’ambiente. Documentando la progressiva dissolvenza degli habitat uditivi, Krause lancia un grido di allarme sullo stato di salute della biodiversità: “Il fragile tessuto del suono naturale è dilaniato dal nostro bisogno apparentemente sconfinato di conquistare l’ambiente piuttosto che trovare un modo per conviverci in armonia”.

Il vento tra gli alberi, il cinguettio degli uccelli, i suoni impercettibili delle larve di insetti, l’intero ecosistema secondo Krause starebbe diventando più silenzioso, come testimonia il suo immenso archivio con oltre 5mila ore di registrazioni e 15mila microrganismi identificati in 1200 località. In una recente intervista al National Geographic, lo scienziato racconta che “l’orchestra naturale sta perdendo non solo il volume ma anche gli strumentisti”.

Sono i decreti ministeriali a 'depurare' le acque italiane

In Italia l'acqua è stata depurata da decine di decreti ministerialiSono 13 le regioni che hanno, negli ultimi anni, ottenuto deroghe alla potabilità dell’acqua (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto) oltre le province autonome di Bolzano e Trento su un totale di 13 parametri : arsenico, boro, cloriti, cloruri, fluoro, magnesio, nichel, nitrati, selenio, solfato, trialometani, tricloroetilene, vanadio. Quasi sono e quali saranno le conseguenze per la salute della cittadinanza ?

La storia dell’inquinamento delle falde acquifere in Italia ha dell’incredibile, con un sottilissimo diaframma tra il tragico e il comico o meglio il ridicolo. Del tipo ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere considerando che parliamo della nostra salute e quella dei nostri figli.

Chi si affanna a chiedere l’uscita dell’Italia dalla Unione Europea dovrebbe riflettere su quanto la normativa comunitaria ha apportato in termini di benefici ai consumatori pur con una resistenza al limite del eroico da parte dei politici (tutti) italiani che quasi si sentono minacciati da queste norme poste a tutela dei cittadini.

La storia inizia nel 2001, con il decreto 31/2001 veniva recepita dall’Italia la direttiva europea che fissava un diverso valore massimo di sostanze inquinanti su indicazione della Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) che l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) con la Fao. Una norma che precipitava dall’alto nel sistema italiano dove ancora oggi la tutela della salute è vista con un aspetto minaccioso e antieconomico (la salute ha un prezzo ?).

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