Spiritualità

Il cervello delle persone creative

Il cervello delle persone creativeLe persone creative possiedono un emisfero destro del cervello particolarmente sviluppato.

Negli anni ’60, gli studi sul funzionamento del cervello del dottor Roger W. Sperry e dei suoi allievi Michael Gazzaniga, Jerre Levy, Colwin Trevarthen, Robert Nebes e altri, hanno dimostrato come creatività ed empatia siano funzioni dell’emisfero destro del cervello. Ho ipotizzato, perciò, che la personalità creativa sia una struttura di personalità caratterizzata da un emisfero destro particolarmente attivo.

Vediamo meglio come funziona il cervello e cosa significa avere un emisfero destro attivo. Il nostro cervello è formato da due emisferi, destro e sinistro, con funzioni e abilità specifiche. Entrambi gli emisferi collaborano tra loro ma funzionano in modi diversi. Approssimativamente possiamo dire che l’emisfero sinistro coglie le cose in modo analitico, lineare, logico matematico, razionale, consequenziale e oggettivo. Mentre l’emisfero destro comprende in modo intuitivo, analogico, immaginativo, relazionale, sintetico, divergente e soggettivo.

Come si può intuire da questo elenco, empatia e creatività sono funzioni che appartengono all’emisfero destro.

Dott. Michael Newton: i ricordi registrati dall'anima posso essere rievocati

AnimaUna scoperta di “enormi proporzioni spirituali”. Il dott. Michael Newton (noto ipnoterapeuta) afferma che è possibile rievocare i ricordi che l’anima registra dopo la morte fisica fino all’incarnazione successiva.

Il dott. Michael Newton non avrebbe mai potuto immaginare che la sua attività di ipnoterapeuta, esperto di regressione nelle vite precedenti, stesse per prendere una piega a dir poco incredibile. Era un pomeriggio di dicembre di inizio anni ’70, quando una donna si presentò nel suo studio per chiedergli di aiutarla a superare la depressione da cui era afflitta e, soprattutto, a liberarsi di un profondo senso di isolamento e di nostalgia che le faceva desiderare di stare con i suoi vecchi amici. Quando il dott. Newton le chiese se questi amici fossero compagni d’infanzia, la donna rispose di no: in realtà, non li aveva mai incontrati nella realtà, li vedeva soltanto nei suoi sogni. Pur con una certa perplessità, il dott. Newton decise di sottoporre la donna a ipnosi regressiva e, in effetti, esplorando diverse vite precedenti, un paio di questi amici fecero la loro comparsa. La donna, però, non era soddisfatta. Continuava a ripetere che erano molti di più di due e che desiderava vederli tutti insieme, esattamente come avveniva nei suoi sogni.

Fu durante una sessione di regressione che Newton, in preda ormai a una certa frustrazione, le chiese se c’era mai stato un tempo in cui si fosse trovata insieme a tutti i suoi amici.

Jon Rappoport: viviamo nella Matrix. Un'esistenza senza immaginazione…

MatrixLa Matrix significa nessuna immaginazione. È stata costruita per una ragione: per distrarvi dalla scoperta dell'immaginazione e del suo potere.

Ritorniamo alla immaginazione. La questione della immaginazione è che non è una tabella oraria, non un datario. Ma la potete mettere addosso come cappotto e portarvela in giro ogni volta che volete. Se scegliete.

Se togliete via degli strati di qualsiasi sistema esistente nel mondo, trovereste il nocciolo originale dell’immaginazione. Potete dire che cosi viene imposto, ma è una scusa di convenienza. Qualsiasi tipo di vita drenata di immaginazione finirebbe con l'essere una matrix. Si formerebbero strati di roccia e di sedimenti.

Le persone non comprendono questo e non vogliono comprenderlo. Preferirebbero mettere tutte le accuse davanti alla porta di malvagi intelligenti, che naturalmente esistono. Ma questa è solo metà della storia e di gran lunga quella più debole.

Alcune persone fanno una lunghissima carriera nell'accusare le élite per il loro crimini. Va bene. Questo dà loro più potere. Ma senza l'altra metà, i loro sforzi sono vani, perché le persone amano prendere informazioni e trasformarle in divertimento.

Le persone vogliono ricevere istruzioni su come abbracciare la realtà più grande. Questo si chiama religione. Quindi accantonano l'immaginazione per una sola opera d'arte e poi la venerano. Un chiaro imbroglio... ma questo non ferma la sfilata.

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