Genetica

Le cause della longevità femminile

Clicca per ingrandireLe donne, si sa, tendono a vivere più a lungo degli uomini. Il segreto di questa longevità non è però limitato a un diverso stile di vita (uno studio precedente aveva dimostrato che nel 60% dei casi le donne vivono più a lungo perché non fumano), ma anche dal diverso modo di invecchiare del sistema immunitario femminile rispetto a quello maschile.

A svelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Immunity & Ageing da Katsuiku Kirokawa e colleghi della Medical and Dental University di Tokyo, secondo cui le difese immunitarie femminili diminuiscono più gradualmente rispetto a quelle degli uomini, riuscendo, così, a combattere le infezioni per più anni.

Per giungere a questa conclusione Kirokawa e colleghi hanno misurato i livelli di globuli bianchi e di alcune molecole che partecipano alla risposta immunitaria, le chitochine, in campioni di sangue prelevati da 356 uomini e donne in buono stato di salute di età compresa tra i 20 e i 90 anni.

Ne è emerso che, come atteso in base a studi precedenti, all’avanzare dell’età il numero dei globuli bianchi diminuisce sia negli uomini che nelle donne e che il sistema immunitario invecchia in modo diverso nei due sessi.

Secondo il fisico Michio Kaku in futuro si potrà disporre di replicanti umani

C'è chi pensa sia fantascienza, c'è chi pensa esistano solo nei film. Ma c'è anche chi sta lavorando a questo progetto e che è convinto che ci arriveremo in 20 anni. I dettagli in una VIDEO INTERVISTA.

Il celebre fisico Michio Kaku, parlando della possibilità di possedere dei replicanti come nella saga Star Trek, che riescano a fare tutto quello che chiediamo e vogliamo in pochi secondi, ammette che oggi giorno arrivare a qualcosa di simile è ancora impossibile e che forse ne riparleremo tra 100 anni.

“Io dico tra 20”, dice però Robert X. Cringely, l'autore del blog omonimo. Cringely è autore di libri best-seller come "Accidental Empires: How the Boys of Silicon Valley Make Their Millions" e i suoi documentari su PBS sono stati trasmessi in oltre 60 paesi diversi.

Un mio amico di vecchia data - racconta lo scrittore esperto di hi-tech - un rispettato ingegnere e non uno scienziato pazzo, è riuscito a sistemare in alcuni nanosecondi trilioni di atomi di un elemento, mettendo questi atomi non solo in file perfette, ma anche assemblandoli ad altri ancora, creando nuove combinazioni mai viste prima.

Ingegneria genetica e ambiente

BatteriCraig Venter ha aperto una porta che sarà difficile richiudere. La biologia non si limita più a descrivere gli esseri viventi. Li può creare. A vantaggio di tutti, sia nella lotta alle malattie, sia per produrre energia in modo pulito.

Nuove forme di vita

Nel novembre del 2011 alcuni ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, sotto la guida del biologo Jef Boeke, hanno comunicato alla rivista Nature di aver inserito con successo in un lievito due segmenti di cromosoma, a cui hanno aggiunto un sistema per rimescolare i geni in modo da riprodurre i casuali processi che determinano l'evoluzione, con l’obiettivo di creare un’entità vitale da utilizzare per la preparazione di vaccini. Era passato poco più di un anno da quando, il 20 maggio del 2010, lo scienziato statunitense Craig Venter aveva diffuso l’annuncio che la società da lui costituita, Synthetic Genomic, aveva creato una nuova forma di vita, un organismo in grado di riprodursi, inserito all’interno della cellula di un batterio di specie diversa. L’annuncio di Venter aveva suscitato reazioni assai diverse: di entusiasmo, di stupore, ma anche di preoccupazione e di costernazione.

In realtà si tratta di una notizia da molti prevista. All’inizio degli anni Settanta Stanley N. Cohen dell’Università di Stanford e Herbert Boyer dell’Università di San Francisco hanno per la prima volta inserito stabilmente nel DNA di un batterio un frammento di DNA estratto da un altro organismo, dimostrando così che DNA proveniente da diversi organismi viventi poteva essere combinato in modo da creare nuove entità, diverse da quelle presenti in natura. Era l’atto di nascita della biotecnologia.

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