Degrado ambientale

L'Oceano Pacifico è tutto coperto da "innocue velature"

Cartina precipitazioni Usa 11 agosto 2012La foto satellitare, esposta sotto, dovrebbe incutere a tutti noi molta preoccupazione.

L'intera porzione dell'Oceano Pacifico è praticamente coperta con foschia chimica. Curiosamente questo fenomeno viene descritto dai meteorologi italiani come “Innocue velature”.

Se si visionano attentamente le immagini satellitari sotto esposte si possono notare specifici percorsi individuali di natura artificiale.

Se si accede ad un qualsiasi motore di ricerca e si digita la voce «geoingegneria riduce le precipitazioni» o voci similari ci si accorge, con grande stupore e delusione, che la scienza ufficiale non mette a disposizione alcun argomento in merito. Totale omertà verso un fenomeno ormai globale.

Un ambiente saturo di particelle chimiche disgrega le formazioni nuvolose con una conseguente diminuzione delle piogge. Inoltre, la luce solare viene bloccata da questi metalli riflettenti provocando una diminuzione dell'evaporazione, peggiorando ulteriormente l'intero scenario.

Se le irrorazioni persisteranno, la siccità continuerà. Anche se la siccità indotta è già abbastanza grave, i milioni e milioni di tonnellate di particolato completamente tossico si propagano attraverso l'atmosfera estendendosi in tutto il pianeta. I nostri cieli lattiginosi rappresentano un segnale molto chiaro di questo fenomeno.

Rio+20: i leader, un branco di falliti

Rio+20Il pianeta è a rischio, e il più grande summit internazionale che si era posto l'obiettivo di trovare una soluzione, si è dimostrato un fallimento completo, anzi, è fallito prima ancora della sua apertura ufficiale. Questa volta abbiamo scelto di non riportare le voci del mondo ambientalista, e neppure gli appelli degli scienziati. Seguono qui brani tratti dai più prestigiosi media del mondo.

The Indipendent - Tanta altisonante retorica ha inaugurato la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile. Rio+20 è stato il più grande summit mai organizzato dall'ONU, con circa 40.000 ambientalisti e 10.000 rappresentanti governativi da 190 paesi per un meeting che il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon ha detto essere "troppo importante per fallire".

Ma poi è quello che è successo. Il vertice si è concluso venerdì con un'ambiziosa ma non vincolante dichiarazione, che ha segnato ben pochi progressi rispetto a quanto concordato venti anni fa. Gli attivisti hanno definito il meeting "un fallimento epico" (Greenpeace). Un tecnocrate come Maurice Strong, che aveva gestito il summit nel 1992, l'ha definito una "debole" collezione di "pii luoghi comuni". Un politico come Nick Clegg l'ha definita "insipida". Non c'è di che stupirsi se i manifestanti in Brasile abbiano ritualmente strappato il desto approvato, e ribattezzato il vertice "Rio meno 20".

Die Süddeutsche Zeitung - Se tutti i governi sono soddisfatti con il minimo comune denominatore, se non vogliono più discutere di quello che sarebbe necessario... allora le dighe sono aperte. Non c'è più bisogno di una conferenza con 50.000 partecipanti.

Rio+20, l'obesità alle stelle dei Paesi ricchi devasta il pianeta

ObesitàDivorare le risorse della Terra con voracità e fame insaziabile. Lo fanno, più di altri, i Paesi industrializzati in cui il tasso di popolazione obesa è alle stelle. L’obesità dilaga ed il maggiore indice medio di massa corporea della popolazione corrisponde ad un maggior impatto ambientale, tassi più alti di inquinamento, un maggior consumismo.

Lo rivela uno studio presentato in occasione di Rio+20, pubblicato su BMC Public Health, a cura della London School of Hygiene & Tropical Medicine. Il peso della popolazione adulta mondiale è di quasi 287 milioni di tonnellate, di cui 15 milioni dovuti al sovrappeso e 3,5 milioni all’obesità.

Non sorprende affatto che la popolazione con il tasso più alto di obesità si concentri nei Paesi ricchi. Sul banco degli imputati una cattiva alimentazione, la sedentarietà, lo stress, stili di vita scorretti, fattori genetici ed ambientali, la mancanza di vita all’aria aperta e del contatto diretto con la natura.

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