Salute

Il cavolo protegge la pelle dai raggi solari

TintarellaUna crema solare a base di cavolo per proteggere la pelle dai pericolosi raggi UV?

Perché no!

È risaputo che i cavoli, come tutti i vegetali appartenenti alla famiglia delle crucifere, svolgono un’importante azione antitumorale.

Per questo motivo, un gruppo di ricercatori americani ha pensato di sfruttarne l’azione per via esterna e offrire così una protezione alla pelle dal temibile melanoma.

Come ha spiegato la coordinatrice dello studio, la dottoressa Sally Dickinson del Dipartimento di Farmacologia presso l’Università dell’Arizona (UA) e membro dell’UA Cancer Center:

Anche se è aumentata la consapevolezza circa la necessità di una limitata esposizione al sole e l’uso di creme abbronzanti, stiamo ancora assistendo a troppi casi di cancro alla pelle ogni anno. Per tale motivo siamo alla ricerca di metodi migliori per prevenire questo tipo di tumore in forme che siano accessibili e gestibili per tutti. Il sulforafano potrebbe essere un ottimo candidato per l’uso nella prevenzione del melanoma causato dall’esposizione ai raggi ultravioletti.

Nei cavoli e nei broccoli, infatti, è presente il sulforafano, una sostanza dalle spiccate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche e che dimostrato di esercitare un’azione preventiva nei confronti della crescita di cellule cancerogene.

Infiammazione da cibo. Un disturbo poco conosciuto

Mal di stomacoLa medicina moderna si confronta quotidianamente con fenomeni di infiammazione a bassa intensità che spesso durano nel tempo e che per anni sono stati scarsamente compresi.

Il sospetto che l'alimentazione potesse avere un ruolo importante in questa situazione è sempre stato molto forte, ma i ricercatori si sono spesso avvicinati in modo controverso al tema delle intolleranze alimentari scontrandosi con pregiudizi, petizioni di principio e pratiche diagnostiche dubbie.

Il mondo scientifico sta ancora dibattendo sul valore di un tipo di anticorpo o di un altro, quando la realtà clinica e la ricerca hanno già consentito di capire che qualsiasi cibo può provocare in persone sensibilizzate la produzione di citochine e sostanze infiammatorie che provocano tutta la sequenza di sintomi, malattie e disturbi messi precedentemente in relazione con le cosiddette intolleranze alimentari. La scoperta che un alimento può indurre la produzione di BAFF (B Cell Activating Factor) e provocare tutti i sintomi infiammatori che usualmente sono ascritti al cibo risale a qualche anno fa, ma non è ancora stata applicata seriamente in ambito clinico.

Eppure proprio i valori di BAFF (che un sistema diagnostico come RecallerProgram già utilizza in numerosi contesti) consentono di capire il livello di infiammazione correlata al cibo eventualmente presente in una persona e di agire in conseguenza per aiutare a ridurre quella stessa infiammazione e a controllarne gli effetti sulla salute.

L'imortalità della cellula

Alexis CarrelIn passato è stato dimostrato che una cellula potrebbe vivere per un tempo indeterminato in perfetta salute.

È stato dimostrato realmente in laboratorio da un famoso premio Nobel.

Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel, al Rockefeller Institute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 29 anni in una soluzione salina (che conteneva minerali nelle stesse proporzioni di quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava tutti i giorni.

Carrel giunse alla conclusione che il tempo di vita di una cellula è indefinito fintanto che viene fornito il nutrimento e viene ripulita dalle sue escrezioni.

Difatti le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse. Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.

Carrel mantenne in vita cellule di un cuore di pollo fino a quando qualcuno si dimenticò (dimenticò?) di eliminare le loro escrezioni.

Riuscì quasi a decuplicare la media durata di vita di quelle cellule.
La chiave per mantenere in perfetta salute una cellula è quella di liberarla dai residui dentro e intorno ad essa.

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