Ricerche

I cambiamenti climatici creano mutamenti biologici negli oceani

I cambiamenti climatici creano mutamenti biologici negli oceani

Nell'ultimo decennio il riscaldamento terrestre ha portato a mutamenti biologici negli oceani senza precedenti. Un nuovo studio internazionale, a cui partecipa il Cnr-Ismar, suggerisce che le future variazioni di temperatura avranno effetti ancor più importanti sulla vita marina.

Secondo il 5th Assessment Report dell'Intergovernmental Panel on Climate Change dal 1995 l'oceano globale ha assorbito oltre il 90% del calore in eccesso intrappolato nell'atmosfera dai gas serra. Tuttavia, solo una minuscola parte degli oceani è attualmente monitorata rispetto al cambiamento globale, il che limita la nostra capacità di prevedere le sue implicazioni sulla biodiversità a scala oceanica.

Alessandra Conversi dell'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) partecipa a un team di ricerca internazionale, guidato dal Cnrs (Francia), che, utilizzando un nuovo modello numerico globale, prevede che l'aumento del calore oceanico porterà a sostanziali cambiamenti biologici nel mare.

La retina su chip per studiare le malattie degli occhi

La retina su chip per studiare le malattie degli occhi

La nuova tecnologia, che ricrea una complessa parte della retina umana, può aiutare gli scienziati a studiare le patologie degli occhi e lo screening degli effetti collaterali provocati dai farmaci che danneggiano l'occhio.

Lo sviluppo di un retina-on-a-chip, che combina cellule umane viventi con un sistema simile a un tessuto artificiale, è stato descritto nella rivista ad accesso aperto eLife. (1) Questo strumento all'avanguardia può fornire un'utile alternativa ai modelli esistenti per lo studio delle malattie degli occhi e consentire agli scienziati di testare gli effetti dei farmaci sulla retina in modo più efficiente.

Molte malattie che causano la cecità danneggiano la retina, un sottile strato di tessuto nella parte posteriore dell'occhio la cui funzione è quella di aiutare a raccogliere la luce e a trasmettere informazioni visive al cervello. La retina è anche vulnerabile agli effetti collaterali dannosi dei farmaci usati per trattare altre malattie come il cancro. Attualmente, gli scienziati spesso fanno affidamento su animali o organoidi della retina, minuscole strutture simili alla retina coltivate da cellule staminali umane, per studiare le malattie degli occhi e gli effetti collaterali dei farmaci.

Gli algoritmi di Herbert George Wells

Gli algoritmi di Herbert George Wells

Tecnologia e ricerca scientifica viaggiano su binari paralleli, uno è propulsore di progresso, l'altro contiene le paure, a volte lecite, che ogni novità porta in seno. Sono i rischi emblematici, già colti in passato da uno dei più lungimiranti scrittori di fantascienza l'inglese Herbert George Wells (1866-1946), che in merito alle conseguenze determinabili dalle novità del suo secolo, parlava di “fantasie di possibilità” con i suoi algoritmi.

Sorprendono le sue riflessioni in cui richiama la necessità di unificare ogni idea, forma di pensiero, scelta compiuta dall'uomo, nei vari campi del sapere, in un unicum che fosse a disposizione di tutti e che definì “cervello mondiale”. Un world brain che oggi suona simile all'Intelligenza artificiale (Ia). Quanto annunciato dallo scrittore si può affermare che si stia realmente realizzando. Dalla costruzione di quella biblioteca mondiale, di cui Google Library o Wikipedia sono l'esempio minore rispetto al Web e che costituiscono il momento preparatorio di raccolta di grandi dati, siamo giunti alla realizzazione di un super computer dotato di Intelligenza artificiale, che quei dati è in grado di utilizzare e interconnettere.

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