Ricerche

Gel per ricostruire i denti rovinati dalle carie

Gel per ricostruire i denti rovinati dalle carie

Messo a punto uno speciale gel di calcio e fosfato che potrebbe proteggere lo smalto dei denti.

Uno speciale gel di calcio e fosfato potrebbe proteggere lo smalto dentale e così prevenire il problema delle carie e dunque delle otturazioni (che spesso si perdono). Così si legge nello studio “Repair of tooth enamel by a biomimetic mineralization frontier ensuring epitaxial growth” pubblicato sulla rivista 'Science Advances'. (1)

L'idea e la creazione di questo prodotto, in grado di spingere i denti ad autoripararsi, è del team di ricercatori guidato da Ruikang Tang (2) dell'Università cinese di Zhejiang. L'esperimento è stato portato avanti su denti rovinati da acidi e poi ricoperti da questo gel. I denti sono stati immersi per 48 ore in una soluzione liquida che ricorda quella presente nella bocca.

Durante questo lasso temporale il gel ha stimolato la crescita del nuovo smalto, con livelli di calcio e fosfato simili a quelli naturali. “Questo perché probabilmente nel normale sviluppo dentale, la formazione dello smalto è costituita da una presenza disordinata di particelle di calcio e fosfato, proprio come nel gel che incoraggia la sua crescita”, dice Tang.

Amerigo campiona i fondali e l'acqua

Amerigo campiona i fondali e l'acqua

Amerigo e Ada N., i primi esempi italiani di lander e di camera bentica automatici e autonomi, realizzati dal Cnr-Irbim di Ancona e dal Cnr-Imm di Bologna, sono oggetto di una recente pubblicazione su Sensors. Possibili applicazioni per valutazioni di impatti antropici, in aree costiere e di mare profondo.

Il lander Amerigo - un prototipo unico in Italia realizzato dagli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche per le risorse biologiche e le biotecnologie marine di Ancona (Irbim) e per la microelettronica e microsistemi (Imm) di Bologna e dall'azienda Rse di Milano - è in grado raggiungere il fondale marino fino a 6.000 metri di profondità, raccogliere campioni, effettuare misure e tornare in superficie senza l'ausilio di cavi o sommozzatori. "Amerigo è dotato di tre camere bentiche in grado di misurare la quantità di sostanze disciolte rilasciate o assorbite dal fondale che possono essere utilizzate dai microrganismi marini come nutrienti, ad esempio ammonio, nitriti, nitrati, fosfati e silicio. Oppure essere presenti in forma di gas disciolti, quali ossigeno, anidride carbonica, acido solfidrico e metano, o come sostanze inquinanti, come metalli, idrocarburi, pesticidi o farmaci", spiega Federico Spagnoli del Cnr-Irbim e autore della ricerca recentemente pubblicata su Sensors: "The Amerigo Lander and the Automatic Benthic Chamber (CBA): Two New Instruments to Measure Benthic Fluxes of Dissolved Chemical Species".

Il clima caldo può alterare gli ambienti naturali

Il clima caldo può alterare gli ambienti naturali

La profonda copertura nevosa nella regione artica intensifica le ondate di calore in Eurasia. Il clima caldo, causato dai cambiamenti climatici, può alterare la salute umana e gli ambienti naturali.

Il tempo eccessivamente caldo persistente può causare impatti negativi sulla salute umana, sull'agricoltura e sugli ambienti naturali. Negli ultimi anni, le ondate di caldo sono stata segnalate più frequentemente in Europa e nel Nordest asiatico. “Si ritiene che le interazioni atmosfera-terra interne in Eurasia siano un fattore importante nell'innescare temperature estive anomale. Tuttavia, le ragioni esatte di tali interazioni, che causano ondate di calore, rimangono in gran parte poco chiare”, afferma il professor Tomonori Sato del team di ricerca.

Nel presente studio pubblicato su Scientific Reports, (1) Tomonori Sato e Tetsu Nakamura dell'Università di Hokkaido hanno esaminato un ampio di set di dati derivati dal “database for Policy Decision making for Future climate change” (d4PDF). Il database comprende i dati relativi a un periodo di 60 anni (1951-2010) in cui è incorporata la temperatura della superficie del mare osservata, il ghiaccio marino e la forzatura naturale e antropogenica.

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