Ecologia

Oceano analizzato nei suoi nuovi modelli di nutrienti


I nuovi modelli rappresentano una valida opportunità di prevedere i molti modi in cui ogni oceano risponderà in base all'evoluzione dei cambiamenti climatici.

Secondo un nuovo articolo di Science Advances, (1) per creare un set di dati più accurato, con l'obiettivo di alimentare i modelli oceanici globali, i ricercatori hanno raccolto specifici dati utilizzando tecniche altamente sensibili capaci di misurare il fosfato.

“Questo è un po' un campanello d'allarme per farci capire che, con l'avanzamento della tecnologia, dobbiamo aggiornare i dati e i processi sottostanti che alimentano i modelli oceanici. Questa modalità garantirebbe migliori previsioni”, ha dichiarato il dottor Mike Lomas, (2) ricercatore senior presso il Bigelow Laboratory for Ocean Sciences e autore del documento. “I modelli rappresentano la nostra migliore possibilità di prevedere i molti modi in cui gli oceani risponderanno in base all'evoluzione dei cambiamenti climatici.”

Energia rinnovabile dalla plastica nera

Energia rinnovabile dalla plastica nera

Nuove ricerche potrebbero aiutare a ridurre i rifiuti di plastica in futuro. La plastica nera potrebbe creare energia rinnovabile.

Ricercatori della Swansea University hanno scoperto come le materie plastiche, comunemente presenti negli imballaggi per alimenti, possano essere riciclate per creare nuovi materiali come i fili elettrici. Questa scoperta potrebbe in futuro contribuire a ridurre la quantità di rifiuti di plastica. Mentre una piccola parte delle centinaia di tipi di plastica può essere riciclata con la tecnologia convenzionale, i ricercatori hanno scoperto che ci sono altre cose che possono essere fatte per riutilizzare la plastica dopo aver raggiunto il suo scopo originale.

La ricerca, pubblicata su The Journal for Carbon Research, (1) si concentra sul riciclaggio chimico che utilizza gli elementi costitutivi della plastica per produrre nuovi materiali.

Anche se tutte le materie plastiche sono fatte di carbonio, idrogeno e talvolta ossigeno, le quantità e le disposizioni di questi tre elementi rendono ogni plastica unica. Poiché le materie plastiche sono sostanze chimiche molto pure e altamente raffinate, possono essere scomposte in questi elementi e quindi incollate in diverse disposizioni per creare materiali di alto valore come i nanotubi di carbonio.

Amerigo campiona i fondali e l'acqua

Amerigo campiona i fondali e l'acqua

Amerigo e Ada N., i primi esempi italiani di lander e di camera bentica automatici e autonomi, realizzati dal Cnr-Irbim di Ancona e dal Cnr-Imm di Bologna, sono oggetto di una recente pubblicazione su Sensors. Possibili applicazioni per valutazioni di impatti antropici, in aree costiere e di mare profondo.

Il lander Amerigo - un prototipo unico in Italia realizzato dagli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche per le risorse biologiche e le biotecnologie marine di Ancona (Irbim) e per la microelettronica e microsistemi (Imm) di Bologna e dall'azienda Rse di Milano - è in grado raggiungere il fondale marino fino a 6.000 metri di profondità, raccogliere campioni, effettuare misure e tornare in superficie senza l'ausilio di cavi o sommozzatori. "Amerigo è dotato di tre camere bentiche in grado di misurare la quantità di sostanze disciolte rilasciate o assorbite dal fondale che possono essere utilizzate dai microrganismi marini come nutrienti, ad esempio ammonio, nitriti, nitrati, fosfati e silicio. Oppure essere presenti in forma di gas disciolti, quali ossigeno, anidride carbonica, acido solfidrico e metano, o come sostanze inquinanti, come metalli, idrocarburi, pesticidi o farmaci", spiega Federico Spagnoli del Cnr-Irbim e autore della ricerca recentemente pubblicata su Sensors: "The Amerigo Lander and the Automatic Benthic Chamber (CBA): Two New Instruments to Measure Benthic Fluxes of Dissolved Chemical Species".

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