Statistiche

Lo smog uccide ogni anno seicentomila under 15

Il 95-98% delle persone che vivono nelle città dell'UE sono esposte a livelli di smog superiori a quanto stabilito dalle linee guida emesse dalla WHO

I dati dell'Oms dimostrano che in totale 1,8 miliardi di giovani di età inferiore ai 15 anni, tra cui 630 milioni sotto i 5 anni, respirano ogni giorno aria inquinata ( smog ): il 93% della popolazione totale

La quasi totalità dei cittadini che vivono in una città dell'Unione europea respira aria dannosa per la sua salute. È quanto si legge nel rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) secondo cui il 95-98% delle persone che vivono nelle città dell'UE sono esposte a livelli di ozono superiori ai livelli stabiliti dalle linee guida emesse dalla World Heath Organization (WHO).

Secondo il rapporto dell'AEA intitolato “Air quality in Europe 2018”, il trasporto su strada è una delle principali fonti di inquinamento atmosferico in Europa, in particolare di inquinanti nocivi quali il biossido di azoto e il particolato. Anche le emissioni provenienti dall'agricoltura, dalla produzione di energia, dall'industria e dai nuclei domestici contribuiscono a inquinare l'atmosfera.

Il rapporto presenta gli ultimi dati ufficiali sulla qualità dell'aria comunicati nel 2016 da oltre 2 500 stazioni di monitoraggio presenti in tutta Europa ed evidenzia che “il settore agricolo è responsabile di oltre il 90% delle emissioni di ammoniaca nell'UE: l'ammoniaca contribuisce alla deposizione acida e all'eutrofizzazione, influenzando negativamente la qualità del suolo e dell'acqua. Inoltre reagisce nell'aria per formare particelle secondarie”.

Secondo l'AEA “mentre altre emissioni sono diminuite, le emissioni di ammoniaca dall'agricoltura sono aumentate nel periodo 2013-2016”.

La piramide occulta che gestisce i migranti

le corporations hanno invaso e depauperato il continente africano nell'ultimo secolo. Questa politica predatoria ha innescato il fenomeno dei migranti

Lo sfruttamento macro-economico dei grandi capitali che sta alla base dell'impulso migratorio dall'Africa verso l'Europa

Si dice spesso che quello dell'immigrazione sia “un problema complesso”, e che non lo si possa quindi risolvere con una semplice formula di due righe.

Questo è verissimo, ma quando poi si cerca di analizzare questa complessità ci si trova davanti ad un garbuglio intricato di concetti che tendono a mescolarsi continuamente fra di loro.

Forse un piccolo grafico può aiutare, se non altro a separare fra di loro i vari livelli del problema.

Al livello più basso ci sono sicuramente i migranti stessi. Ovvero la carne umana, l'oggetto del contendere, la cristallizzazione fisica del problema reale. Centinaia di migliaia di disperati che lasciano le loro terre vuote di promesse alla ricerca di un futuro migliore.

Queste masse si spingono istintivamente verso nord, attratte dal miraggio del benessere europeo.

Ma fra loro e questo miraggio si frappone un problema: il viaggio. I paesi europei infatti non accettano un'immigrazione libera, da qualunque parte del mondo. È quindi necessario arrivare in Europa con metodi illegali.

E qui subentrano gli schiavisti, che si approfittano del desiderio di queste persone di raggiungere l'Europa, e ne traggono un notevole vantaggio economico. I migranti vengono raccolti in veri e propri lager sulle coste africane, e vengono spediti con mezzi di fortuna attraverso il mare, dopo essere stati torturati, schiavizzati e sfruttati, e dopo che a loro è stato spremuto dalle tasche fino all'ultimo soldo che possedevano.

Guadagni dal traffico di esseri umani in Grecia. Arrestati membri Ong greca

In Grecia 30 membri della Ong greca “Erci” sono stati arrestati per il loro coinvolgimento nella rete del traffico di immigrati nell’isola di Lesbo fin dal 2015

Mentre la Grecia deve affrontare l’infinita crisi economica e migratoria che l’ha messa in ginocchio, le ONG che operano sul suo territorio, anziché preoccuparsi di fornire aiuto alle persone bisognose, si occupano di fare profitti facilitando l’immigrazione clandestina ed approfittando dei programmi governativi di integrazione.

Il 28 di agosto 2018 trenta membri della Ong greca “Centro Internazionale di Risposta alle Emergenze” (Erci) sono stati arrestati(1) per il loro coinvolgimento nella rete del traffico di esseri umani che opera nell’isola di Lesbo fin dal 2015. Secondo una dichiarazione rilasciata dalla polizia greca, in seguito alle indagini che hanno portato agli arresti, «le attività di una rete criminale organizzata che facilitava sistematicamente l’ingresso illegale di stranieri, sono state portate totalmente alla luce».

Tra le attività scoperte ci sono la falsificazione, lo spionaggio e il monitoraggio illegale sia della Guardia Costiera greca sia dell’agenzia di confine Ue, Frontex, allo scopo di ottenere informazioni confidenziali sui flussi di immigrati turchi. Le indagini hanno inoltre portato alla scoperta di altri sei cittadini greci e 24 cittadini stranieri implicati(2) nei reati.

L’Erci si autodescrive come:

«un’organizzazione greca senza scopo di lucro che fornisce risposte alle emergenze e aiuti umanitari in tempo di crisi». La filosofia di Erci è di «identificare le lacune negli aiuti umanitari e colmarle, per fornire assistenza nella maniera più efficiente e impattante». Al momento «Erci ha 4 programmi attivi con i rifugiati in Grecia, nell’area di ricerca e salvataggio, medica, nell’istruzione e nel coordinamento dei campi di rifugiati».(3)

Pagine