Inquinamento

SOS nucleare: 10 incidenti nucleari in 10 giorni

Scorie nucleariLe ultime ore sono state decisamente movimentate sul fronte nucleare, dal momento che sono stati registrati ben 10 eventi in altrettanti giorni.

Di seguito ne riportiamo uno stralcio con relativa località e data. Il primo evento si è verificato in Belgio, nella centrale di Doel, l’8 Agosto 2012. Il reattore numero 3 è stato chiuso con il sospetto che uno dei suoi componenti si fosse rotto. “Abbiamo riscontrato delle anomalie”, ha riferito Karina De Beule, portavoce del ACFN, l’agenzia federale per il controllo del nucleare.

Il rettore verrà tenuto fermo almeno sino alla fine del mese di Agosto, ma è possibile che possa essere chiuso definitivamente. La centrale si trova nell’area più densamente popolata di tutte le centrali nucleari europee, dove risiedono ben 9 milioni di abitanti in un raggio di 75 chilometri. La costruzione di questo impianto cominciò nel 1969 e fu avviato nel 1975.

Il secondo evento si è verificato il 12 Agosto nel sud del Maryland, negli Stati Uniti d’America. Gli operatori della centrale di Calvert Cliffs hanno chiuso uno dei due reattori perché un’asta di comando è scesa inaspettatamente nel nocciolo del reattore, causando una riduzione della produzione di energia elettrica, come dichiarato da un portavoce. L’unità 793-MW è stata chiusa dopo una perdita. Dal mese di Luglio, l’NRC ha tenuto sotto controllo un graduale aumento di perdite non identificate presso il reattore e ha chiesto garanzie di sicurezza.

L'Oceano Pacifico è tutto coperto da "innocue velature"

Cartina precipitazioni Usa 11 agosto 2012La foto satellitare, esposta sotto, dovrebbe incutere a tutti noi molta preoccupazione.

L'intera porzione dell'Oceano Pacifico è praticamente coperta con foschia chimica. Curiosamente questo fenomeno viene descritto dai meteorologi italiani come “Innocue velature”.

Se si visionano attentamente le immagini satellitari sotto esposte si possono notare specifici percorsi individuali di natura artificiale.

Se si accede ad un qualsiasi motore di ricerca e si digita la voce «geoingegneria riduce le precipitazioni» o voci similari ci si accorge, con grande stupore e delusione, che la scienza ufficiale non mette a disposizione alcun argomento in merito. Totale omertà verso un fenomeno ormai globale.

Un ambiente saturo di particelle chimiche disgrega le formazioni nuvolose con una conseguente diminuzione delle piogge. Inoltre, la luce solare viene bloccata da questi metalli riflettenti provocando una diminuzione dell'evaporazione, peggiorando ulteriormente l'intero scenario.

Se le irrorazioni persisteranno, la siccità continuerà. Anche se la siccità indotta è già abbastanza grave, i milioni e milioni di tonnellate di particolato completamente tossico si propagano attraverso l'atmosfera estendendosi in tutto il pianeta. I nostri cieli lattiginosi rappresentano un segnale molto chiaro di questo fenomeno.

La siccità è causata dalle alterazione delle traiettorie della corrente a getto polare

Le "correnti a getto" o "jet streams" sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri.

La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli.

Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri.

Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini. Spesso sottovalutate nell’ambito meteorologico le “jet streams” producono effetti determinanti nel complesso meccanismo climatico del nostro pianeta.

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