Salute

I denti hanno una loro simbologia

DentiOggi si parla molto delle parti del corpo come portatrici di messaggi della dimensione più profonda della mente. I denti non fanno eccezione: come ci spiega la dottoressa Caffin, dentista, osteopata e agopuntore, essi conservano la memoria di eventi della nostra vita, di stati emotivi; quando un dente ci duole, in realtà sta… “parlandoci” di una parte di noi che non vogliamo o non sappiamo vedere. Il primo libro con le chiavi d’accesso ai messaggi psico-emotivi di cui i denti sono depositari. Fondandosi su ricerche universitarie, sull’osteopatia e sull’agopuntura, questa famosa dentista francese (questo suo libro è un best seller in Francia) ha scoperto che i denti conservano la memoria psico-emozionale della nostra vita, e un mal di denti è un messaggio ben preciso per portare alla nostra coscienza una faccenda irrisolta e nascosta nel subconscio.

I denti rappresentano la capacità di gustare la vita e le idee nuove: “addentare la vita con gusto”.

Quando abbiamo paura o manchiamo di fiducia in noi stessi riguardo al risultato delle nostre azioni, una decisione da prendere o un progetto da condurre, può venire male ai denti.

La carie è un’alterazione del corpo fisico dovuta a una tensione emotiva che, con tale processo, si scarica.

Con l’interessantissimo libro “Quello che i denti raccontano di te“, la dottoressa e dentisa Michèle Caffin è riuscita a rapportarsi alla sua professione con un approccio più olistico, studiando il legame tra denti e corpo e ricercando il significato simbolico dei denti.

Quello che non conviene divulgare sulla chemioterapia

Chemioterapia I tumori fanno parte di un normale meccanismo biologico di risposta del sistema corpo/cervello agli insulti psichici e/o biochimici, e continuamente vengono generati e riassorbiti senza che nella stragrande maggioranza dei casi ce se ne accorga.

Il cancro è un tumore che è momentaneamente sfuggito al controllo del corpo, ma se il corpo è sano il cancro può ancora ritornare sotto controllo e regredire fino a scomparire.

Un tumore che progredisce troppo non è tanto dannoso di per sé, ma piuttosto perché consuma le risorse del corpo (i nutrienti) oppure perché la sua massa ostacola le funzioni fisiologiche, comprime organi e tessuti, ecc.

Quando un corpo è già troppo indebolito dalla eccessiva presenza di sostanze tossiche, parassiti e squilibri biofrequenziali, non è più in grado di mantenere il controllo del processo di generazione e riassorbimento del tumore, e questo degenera sempre più, con una progressiva dedifferenziazione dei tessuti, i quali divengono ameboidi e invasivi.

Rimuovendo dal corpo le sostanze tossiche, i parassiti e gli squilibri biofrequenziali, e ammesso che il corpo abbia mantenuto la capacità di risposta immunitaria, il cancro può invertire la rotta e regredire più o meno rapidamente, fino a completa guarigione.

La medicina olistica conosce ormai molte terapie anticancro, del tutto naturali e relativamente economiche, che agiscono sulle cause e senza distruggere il sistema immunitario: sono ormai ben collaudate e, se ben applicate, funzionano nella stragrande maggioranza dei casi.

L'infiammazione è un naturale processo di guarigione

Farmaci antiinfiammatoriAvrete sentito parlare di artrite, tonsillite, bronchite. Tutte le malattie che terminano per –ite indicano l’infiammazione di una specifica area del corpo. Ad esempio la colite è un’infiammazione del colon, l’appendicite dell’appendice, dermatite della pelle, tendinite dei tendini, epatite del fegato ecc. Queste etichette patologiche denotano semplicemente la parte affetta, ma falliscono nel comprendere la causa dell’infiammazione.

L’infiammazione manifesta di solito dolore acuto, dovuto alla pressione esercitata dai tessuti infiammati sui nervi. E questo è un bene, poiché il dolore limita i comportamenti che potrebbero danneggiare ancora di più l’organismo. Ad esempio se ci fa male la schiena, eviteremo di alzare carichi pesanti, se fa male la gola, mangeremo di meno e berremo di più.

Non appena individuata la parte affetta da infiammazione, è pratica medica somministrare al paziente un antidolorifico, o pratica comune andare in farmacia a comprarlo. Grazie al farmaco, il dolore associato all’infiammazione svanisce e può sembrare quasi un miracolo: possiamo continuare con il nostro lavoro e la nostra vita credendo di essere tornati in salute.

Ma questo potrebbe non essere il caso.

Questi medicinali hanno la capacità di provocare più danni, che il valore del sollievo momentaneo e sono distruttivi su due livelli: primo, incoraggiano la continuazione del comportamento che ha causato l’infiammazione (ad esempio, sovraccarico delle vertebre e dei muscoli della schiena). Secondo, causano quasi senza eccezione gli eufemisticamente chiamati “effetti collaterali”.

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