Ecologia

La colossale bufala del riscaldamento globale

Riscaldamento globaleIn Italia solo pochi giornali se ne sono accorti ma nella stampa anglosassone lo scandalo è enorme.

Il “Guardian”, giornale progressista britannico, ha scritto che “ci troviamo di fronte è un piccolo gruppo di scienziati che, per anni, ha esercitato una grande influenza nel manovrare l’allarme mondiale in materia di riscaldamento globale”. E il “Daily Telegraph”, altro quotidiano d’oltremanica, ha aggiunto: “Cambiamento climatico: il peggiore scandalo scientifico della nostra generazione”.

Stiamo parlando del “Climategate” e cioè la scoperta che Philip Jones, direttore della CRU (Unità di Ricerca Climatica presso l’università di East Anglia) e alcuni suoi stretti collaboratori, non solo hanno selezionato i dati in maniera arbitraria, cioè escludendo tutti quelli che contraddicono la teoria del global warming, ma addirittura che le serie pubblicate non sono vere e che i dati sono stati falsificati. Philip Jones, è responsabile delle due serie fondamentali di dati usate dall’IPCC (Ufficio ONU per lo studio dei cambiamenti climatici). Ciò significa che tutti i grafici che dovrebbero dimostrare la teoria del global warming sono stati costruiti con i dati fasulli forniti da Philip Jones. Anche il libro di Al Gore “Una scomoda verità” ed il relativo film sono costruiti sui dati del CRU diretto da Philip Jones.

In uno dei messaggi inviati via e-mail da Philip Jones ad un suo collaboratore si legge:

Una mega discarica radioattiva chiamata Piemonte

Scorie nucleariLa denuncia dell'associazione Pro Natura in base a quanto emerge dall'annuario Ispra. A Saluggia, in provincia di Vercelli, sono stoccati anche rifiuti provenienti da Olanda e Canada. “Formalmente sono depositi temporanei, ma è possibile che ospitino i materiali per molto tempo”

Il Piemonte è ormai una pattumiera radioattiva. A denunciarlo è Pro Natura, attraverso la sede di Torino: in base all’ultimo Annuario dei dati ambientali dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), gli ambientalisti mettono in guardia sui rischi corsi da una regione che, da sola, ospita oltre il 96% dei rifiuti radioattivi italiani. Una situazione allarmante, secondo l’associazione ecologista, e destinata a durare ancora a lungo: “Ci sono ben cinque nuovi depositi nucleari in progetto nella nostra regione”, scrive Rossana Vallino su Obiettivo Ambiente, il magazine di Pro Natura. Inoltre, sono ricominciati anche “gli inutili e pericolosi trasporti nucleari verso la Francia”. Un via vai di materiali di scarto radioattivi che, soprattutto in Val Susa, ha già sollevato molte proteste in passato, e che non si limita ai trasporti Oltralpe.

A Saluggia, in provincia di Vercelli, sono stoccati anche rifiuti radioattivi provenienti dal Canada e dall’Olanda.

In Francia le api producono miele colorato

Vitamina b12Fin dall’inizio di agosto 2012, gli apicoltori che vivono nei pressi della città francese di Ribeauville hanno notato che le api non tornavano nelle loro arnie cariche di normalissimo polline, ma con alcune sostanze colorate non meglio identificate.

Ribeauville si trova a sud-ovest di Strasburgo, ed è più nota per il suo vino che per la produzione di miele. Vi risiedono tuttavia parte dei 2.400 apicoltori dell’Alsazia, con una fetta di 35.000 colonie di api sul totale a livello nazionale, e una produzione di 1.000 tonnellate all’anno.

La Francia, infatti, è una delle più grandi produttrici di miele dell’Unione Europea, con un totale di oltre 18.330 tonnellate di miele all’anno.

Potete quindi immaginare l’impatto economico di una partita di miele contaminato, quindi invendibile, sull’economia dell’apicoltura in Alsazia.

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