Neurologia

Esiste una relazione tra stress e dermatite?

Dermatite da stressInnanzitutto il merito di aver apportato un significativo contributo scientifico alle ricerche sullo stress è di un neuroendocrinologo austriaco, tale Hans Selye, che nel 1936 nel corso di una serie di esperimenti sottopose i topi da laboratorio a quotidiane iniezioni e verificò che a prescindere dalla sostanza iniettata, soluzione fisiologica o altro, i ratti manifestavano gli stessi sintomi.

Comprese, pertanto, che esisteva una stretta relazione tra lo stimolo esterno pericoloso o minaccioso, rappresentato da quelle “quotidiane iniezioni”, e la reazione biologica interna dell’organismo.

Lo stress, altro non è che “la risposta aspecifica strategica dell’organismo innanzi a situazioni di possibile pericolo, o comunque di fronte ad avvenimenti imprevisti”.

Secondo la sua teoria lo stress si sviluppa attraverso tre fasi:

  1. fase iniziale di allarme, in cui si attivano una serie di processi psicofisiologici;
  2. fase di resistenza, in cui l’organismo tenta di adattarsi;
  3. fase finale di esaurimento, in cui l’organismo privato di tutte le sue scorte energetiche non ha la capacità di continuare a difendersi e adattarsi. Selye definì l’intera sequenza come Sindrome generale di adattamento (SGA).

L’esercizio fisico blocca il processo di invecchiamento cerebrale

Sport - cervelloLa scoperta firmata Ibcn-Cnr e pubblicata su Stem Cells smonta un dogma della neurobiologia, dimostrando per prima volta che la perdita di cellule staminali neuronali durante l’età adulta è un processo reversibile. Lo studio apre nuove prospettive nell’ambito della medicina rigenerativa del sistema nervoso centrale

Che l’esercizio fisico giovi non solo al corpo ma anche al cervello, grazie alla produzione di nuovi neuroni, è cosa nota. I ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) di Roma hanno però dimostrato per la prima volta che la corsa è in grado perfino di bloccare il processo di invecchiamento cerebrale e di stimolare la produzione di nuove cellule staminali, che migliorano le capacità mnemoniche. Lo studio è pubblicato sulla rivista Stem Cells.

“Questa ricerca ha scardinato un dogma della neurobiologia: finora si pensava che il declino della neurogenesi nell’età adulta fosse irreversibile”, spiega Stefano Farioli-Vecchioli dell’Ibcn-Cnr, coordinatore dello studio.

“Con il nostro esperimento, lavorando su un modello murino con deficit neuronali e comportamentali, causati dalla mancanza di un freno proliferativo delle cellule staminali (il gene Btg1), abbiamo invece constatato che nel cervello adulto un esercizio fisico aerobico come la corsa blocca il processo di invecchiamento e stimola una massiccia produzione di nuove cellule staminali nervose nell’ippocampo, aumentando le prestazioni mnemoniche. In sostanza la neurogenesi deficitaria riparte quando, in assenza di questo gene, si compie un’attività fisica che non solo inverte totalmente il processo di perdita di staminali ma scatena un'iper-proliferazione cellulare con un effetto duraturo”.

La pipì in piscina danneggia il cuore, polmoni e cervello

Pipì in piscinaUna pratica poco igienica fare pipì in piscina, ma è anche dannosa per cuore, polmoni e cervello

Pipì in piscina dannosa per cuore polmoni e cervello oltre che poco igienica 08/03/2014. E’ risaputo: fare la pipì in piscina è indubbiamente una cosa poco igienica.

La novità è nella scoperta che le urine disperse nell’acqua trattata della piscina costituiscono una miscela dannosa per la salute. A studiare ed arrivare a questa conclusione è stato un team di ricercatori della Purdue University e dalla China Agricultural University.

In particolare, secondo gli studiosi, le conseguenze più deleterie dell’immergersi in acque trattate chimicamente come quelle della piscina è dannosa per cuore, polmoni e cervello.

In pratica, la reazione chimica fra l’acido urico della pipì ed il cloro utilizzato per il trattamento dell’acqua della piscina produce infatti il cloruro di cianogeno, la cui inalazione o assunzione per via orale, sarebbe causa di disturbi all’apparato respiratorio, a quello cardiaco ed anche al sistema nervoso centrale.

Sulla portata dei danni causati dal composto generato da pipì e acqua di piscina gli studi sono ancora in corso, ma non sembrerebbero esserci dubbi sul fatto che il cloruro di cianogeno generato sia dannosa per la salute per grandi e piccini.

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