Scienza

Genetica: l'ordine di nascita incide sulla personalità

GeneticaI figli unici sono noti per il loro perfezionismo e per il fatto di raggiungere sempre obiettivi ambiziosi. Alla ricerca costante di attenzioni, hanno bisogno dell'approvazione di genitori e amici.

Ma caratteristiche specifiche si possono attribuire anche alle persone con fratelli. E questo proprio in relazione all'ordine di nascita all'interno della famiglia.

Certo, è solo l'ordine a scolpire la personalità di un bambino in formazione. Contribuiscono sicuramente genetica, ambiente sociale e genitori. Ma il momento in cui si viene al mondo gioca un ruolo comunque rilevante, contribuendo a definire il carattere. Della questione, del resto, si sono occupati migliaia di studi a partire dagli anni Settanta. Le divergenze principali riguardano il grado di incidenza dell'ordine di nascita. Insomma: quanto conta davvero il fatto di essere il piccolo di casa, oppure il primogenito?

Secondo la maggior parte degli psicologi, i bambini si distinguono principalmente per le strategie con cui cercano di catturare l'attenzione e i favori di mamma e papà. Il primo figlio tende a difendere l'autorità e lo status quo, mentre quelli più piccini preferiscono la strada della ribellione.

“Ogni bambino impara a interpretare un ruolo all'interno della famiglia”, ha spiegato all'Huffington Post USA il Dottor Kevin Leman, psicologo e autore de “Il libro sull'ordine di nascita” e de “Il vantaggio del primogenito”. “I primogeniti sono tenuti sotto stretto controllo. Poi, man mano che arrivano dei fratellini, i genitori si tranquillizzano”.

Tabù Ufo: Il parere di due scienziati

Ufo top secretUn contributo al dibattito di due autorevoli ricercatori.

Il primo è di Nalin Chandra Wickramasinghe, professore di matematica applicata e astronomia presso i College University di Cardiff, Galles. Il secondo parere è di Eric Davis, fisico della propulsione e ricercatore pressol'Institute for Advanced Studies di Austin.

È noto che, spesso, gli scienziati siano riluttanti a discutere apertamente della possibilità della vita extraterrestre e del fenomeno UFO.

Anche se il grande pubblico è particolarmente interessato all’argomento, la comunità scientifica sembra evitare accuratamente l’argomento attraverso un silenzio autoimposto, non importa quanto sia forte l’evidenza.

Il negazionismo della maggioranza degli scienziati, secondo cui la vita extraterrestre non può esistere nelle nostre immediate vicinanze, tanto più il controverso fenomeno UFO, sembra essere una regola non scritta a cui si attengono come una sorta di dogma, un atteggiamento completamente opposto a quello della ricerca scientifica, che necessità di curiosità, onestà intellettuale, assenza di pregiudizio e ricerca, tanta ricerca.

Gli antichi romani utilizzavano ‘nanotecnologie’ per creazioni artistiche

I romani sapevano come fare e come utilizzare le nanoparticelle per creazioni artistiche. Non è la prima volta che la tecnologia romana sorprende i ricercatori moderni, superando il livello attuale di conoscenza.

Il meraviglioso calice che vedete nella foto (sopra) possiede una intrigante caratteristica: quando è illuminato da una fonte diretta, esso appare di color verde-giada, mentre se la fonte di luce è posta dietro l’oggetto, esso apparirà di colore rosso sangue.

Si tratta di un calice di vetro, conosciuto come ‘La Coppa di Licurgo’, poiché riporta una scena che coinvolge il re Licurgo di Tracia, importante personaggio della mitologia greca.

Acquistato nel 1950 dal British Museum, l’enigmatica proprietà del calice ha sconcertato gli scienziati per decenni. Una prima risposta arrivò solo nel 1990, quando un team di ricercatori inglesi, esaminando alcuni frammenti del calice al microscopio, scoprirono che gli artigiani romani furono pionieri nell’utilizzo di nanotecnologie.

La tecnica consisteva nell’impregnare il vetro con una miscela di particelle di argento e oro, fino a farle raggiungere le dimensioni di 50 nanometri di diametro, meno di un millesimo delle dimensioni di un granello di sale.

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