Prevenzione

La forza della presa ti dice se sei in salute

La forza della presaRisultati clamorosi di una nuova ricerca: possibilità di morte prematura e rischi infarto si possono prevedere guardando la forza della presa.

Lo stato di salute di ciascuno di noi può essere nascosto nel palmo della mano.

Secondo una ricerca condotto su un campione di quasi 140.000 persone di 14 paesi paesi, la forza di presa della mano è in grado di anticipare in maniera addirittura più precisa della pressione sanguigna il rischio di avere un attacco di cuore o un ictus.

Lo si legge nella rivista scientifica Lancet.

Secondo il team di ricerca internazionale che condotto lo studio, questo tipo di controllo è “semplice oltre che poco costoso” per i medici.

Secondo lo studio, la presa diminuisce nel corso degli anni. Ma coloro la cui forza declina in maniera repentina è esposto a maggiori rischi di salute.

Un esempio. Una donna intorno ai 20 anni ha una forza di presa della mano fino 34kg, che scende a 24 kg quando raggiunge i 70 anni.

Prendersi cura di sè con un Auto-trattamento Yoga e Craniosacrale

Auto-trattamento: tra Yoga e Craniosacrale - LibroPrendersi cura di sé tutti i giorni

La salute è universale, un’espressione della Creatività Universale.

Viviamo in un universo costantemente creativo, ogni istante è un momento di creazione, un momento di vita.

Il nostro sistema umano è, attimo dopo attimo, espressione di questa creazione perenne che rivela i propri fini mediante il Respiro della Vita, un’Intelligenza misteriosa, un’espressione del divino, che guida l’essere umano a livello fisico, mentale, animico e spirituale.

Il Tantra Yoga e la Biodinamica Craniosacrale sono due tra le molte discipline/filosofie spirituali che ci guidano alla scoperta dell’essenza, del Principio della Vita dentro e fuori di noi, nel movimento e nella quiete, nella solitudine e nella condivisione, nella presenza e nell’estasi mistica.

Affinché questo nostro corpo psico-fisico, la comunità dei viventi e la terra tutta che ci accoglie, siano curati e rispettati, in quanto templi della nostra anima, nel cammino di evoluzione e riunificazione alla Coscienza Suprema.

Le proprietà del luppolo selvatico

Humulus lupulus.. nella settimana che sancisce ufficialmente l’inizio di primavera, rivolgiamo un invito a consumare (e prima raccogliere) prodotti che crescono spontaneamente.

Sono tanti e il clima mite in buon anticipo ne ha favorito una crescita copiosa.

Tra tutti, oggi scegliamo il luppolo selvatico (Humulus lupulus) – della famiglia delle Cannabinacee come la canapa – che vanta una lunga lista di nomi regionali di cui è bello e utile ricordare almeno i principali: asparagina in Lombardia, luvertìn in Piemonte, bruscandolo o vidisone in Veneto, vartìs in Emilia-Romagna, urtizon in Friuli, luperi in Umbria.

Il luppolo selvatico è della stessa specie delle varietà di luppolo selezionato, coltivato e utilizzato per produrre la birra. È diverso però. Se ne consumano le cime che in questo periodo e per tutta la primavera spuntano rigogliose (è una pianta infestante) ai bordi dei fossi e dei boschi, lungo le rive dei fiumi, tra i rovi o lungo le siepi.

È meglio raccogliere le più grosse, perché il luppolo selvatico al contrario delle altre erbe spontanee primaverili dà il meglio di sé con i germogli che apparentemente sembrano meno delicati e teneri. Bisogna fare attenzione a non confonderlo con altre specie simili, alcune delle quali possono essere tossiche: fate attenzione alle foglie, cuoriformi, munite di tre o cinque lobi e seghettate ai bordi, con la parte superiore ruvida al tatto e quella inferiore resinosa.

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