Robotica

Un piccolo motore che cammina per svolgere compiti

Un piccolo motore che cammina per svolgere compiti

Il nuovo motore mobile del MIT potrebbe assemblare strutture complesse, inclusi altri robot.

Anni fa, il professore del MIT Neil Gershenfeld (1) ebbe un pensiero audace. Affascinato dal fatto che tutte le cose viventi del mondo sono costruite con combinazioni di soli 20 amminoacidi, si chiedeva: è possibile creare un kit di appena 20 parti fondamentali da utilizzate per assemblare tutti i diversi prodotti tecnologici del mondo?

Da allora, il professor Neil Gershenfeld e i suoi studenti hanno fatto progressi costanti in quella direzione. Il loro ultimo risultato, recentemente presentato in una conferenza internazionale sulla robotica, consiste in una serie di cinque minuscole parti fondamentali che possono essere assemblate in un'ampia varietà di dispositivi funzionali, tra cui un minuscolo motore che può spostarsi avanti e indietro su una superficie o girare gli ingranaggi di una macchina.

In precedenza, il professor Neil Gershenfeld e i suoi studenti hanno dimostrato che le strutture assemblate da molte piccole e identiche subunità possono avere numerose proprietà meccaniche. (2) Successivamente, hanno dimostrato che una combinazione di tipi di parti rigide e flessibili può essere utilizzata per creare ali di aeroplano che si trasformano, (3) un obiettivo di lunga data nell'ingegneria aerospaziale.

Il loro ultimo lavoro, che sarà presentato alla Conferenza internazionale sulla manipolazione, automazione e robotica (MARSS) ad Helsinki, in Finlandia, aggiunge componenti per il movimento e la logica in un progetto di Neil Gershenfeld e Will Langford, (4) studente del MIT selezionato come migliore allievo per la conferenza.

Robot progettato per salvare vite umane

I nuovi robot sono stati progettati con materiali resistenti affinché riescano ad operare in zone disastrate con lo scopo di salvare vite umane

I nuovi robot sono stati progettati con materiali resistenti in maniera che possano operare in zone disastrate a scopi umanitari.

I nuovi robot a forma di pallone da calcio, creati dagli ingegneri della University of California, Berkeley e del Squishy Robotics, (1) sono costruiti con materiali particolarmente resistenti. Con queste strutture, essi possono cadere da un'altezza di quasi 200 metri senza subire alcun danno al proprio châssis. Costruiti con una rete di aste, collegate da cavi di contrazione, possono anche cambiare forma per strisciare da un punto all'altro.

Dotare i robot di sensori e lasciarli cadere in zone disastrate potrebbe fornire ai primi soccorritori preziose informazioni sulle condizioni dell'area, come la presenza di gas velenoso, afferma la professoressa di ingegneria meccanica della University of California, Berkeley, Alice M. Agogino. (2)

"I nostri robot, dotati di sensori, sono progettati per strutture mobili facilmente implementabili. Questi automi sono progettati per salvare vite umane, ridurre costi, rischi e aumentare l'efficacia della risposta alle emergenze", afferma la dottoressa Alice M. Agogino. "Essi possono facilmente operare in una zona disastrata e fornire informazioni salvavita ai soccorritori. Hanno anche la capacità di lavorare sul campo come co-robots assieme ai loro partner umani".

Un robot che aiuta i disabili a mangiare

Il robot, dopo aver identificato i cibi su un piatto, può decidere quale cibo raccogliere con la forchetta per destinarlo alla bocca del disabile

Un robot autonomo, collegato alla sedia a rotelle, capace di imboccare una persona invalida.

Secondo i dati censiti nel 2010, negli Stati Uniti sono circa 1 milione le persone bisognose di qualcuno che li aiuti a mangiare. (1)

Imboccare un disabile è un compito che richiede tempo e molto sacrificio.

I ricercatori dell'Università di Washington stanno lavorando su un sistema robotico che può aiutare le persone disabili a mangiare. Dopo aver identificato i cibi su un piatto, il robot può decidere quale cibo raccogliere con la forchetta per destinarlo alla bocca del disabile.

Il team ha pubblicato i suoi risultati in una serie di articoli: uno è stato recentemente pubblicato in IEEE Robotics and Automation Letters, (2) mentre l'altro sarà presentato (3) lo scorso 13 marzo (2019) alla Conferenza internazionale ACM / IEEE sull'interazione uomo-robot in Corea del Sud. (4)

“Essere dipendenti da una badante per nutrirsi porta via il senso dell'indipendenza di una persona”, ha asserito l'autore Siddhartha S. Srinivasa, (5) il professore di Boeing Endowed nella UW’s Paul G. Allen School of Computer Science & Engineering. “Il nostro obiettivo con questo progetto è di dare alle persone un po' più di autonomia”.

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