Fauna

I macachi comprendono le relazioni di parentela

MacachiQuesti primati hanno una visione oggettiva delle relazioni sociali che legano i loro simili e sono in grado di riconoscere rango sociale e relazioni famigliari. Una ricerca dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr e del Deutsches Primatenzentrum di Gottinga mostra come acquisiscano queste competenze e i vantaggi che ne traggono. Lo studio è pubblicato su Royal Society Open Science

L’osservazione di un gruppo di macachi evidenzia che i due cardini della loro organizzazione sociale sono la gerarchia di dominanza e le relazioni di parentela. Queste ultime, in particolare, determinano in larga parte la rete delle interazioni sociali, sia amichevoli, sia aggressive. Essere in grado di riconoscere le relazioni di parentela che legano altri individui, potrebbe quindi aiutare questi primati ad affrontare con successo il loro complesso mondo sociale.

Osservando un gruppo di macachi ospitati al Bioparco di Roma, un gruppo di ricercatori dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) e del Deutsches Primatenzentrum di Gottinga (Germania), ha spiegato come essi riescano a identificare le relazioni di parentela e quale sia il loro vantaggio nel farlo.

“Sappiamo da trent’anni, grazie a precedenti studi, che i macachi sono capaci di riconoscere le relazioni di parentela che legano altri individui.

La cavezza antisucchio: un'altra mostruosa invenzione dell'industria del latte

Cavezze antisucchioIn questo video potete vedere un piccolo vitello al quale è stata applicata la cosiddetta “cavezza antisucchio”, un dispositivo comunemente utilizzato in zootecnia che viene fissato al naso dei vitelli in modo che qualsiasi tentativo di succhiare dalla madre il latte (come ogni bimbo di qualsiasi specie mammifera farebbe) venga meccanicamente impedito e tutto ciò affinché non ne possano beve il latte, perché destinato ai “consumatori”.

Nel sistema continuo di produzione del latte la nascita di un vitello maschio è assimilabile per l'allevatore ad una "tragedia" in termini economici, ed in termini reali per la vita del piccolo vitello.

Così, nutriti artificialmente per qualche mese in minuscoli box (tali da consentirgli il minimo movimento possibile in modo tale che la carne risulterà poi più tenera), tutti i nati maschi, verranno infine condotti, dopo poco tempo, in un macello per essere assassinati e fatti irriconoscibili a pezzi (diventando ”vitella da latte” per macellerie).

Oltre la metà delle patologie sono trasmesse dagli animali

AllevamentoLe zoonosi, le malattie che sono trasmesse all'uomo dagli animali come l'aviaria o la tbc, ogni anno colpiscono direttamente o tramite contagi successivi tra uomo e uomo 2,5 miliardi di persone, uccidendone 2,7 milioni.

A dirlo è uno studio pubblicato dalla rivista Nature, secondo cui tra gli hotspot delle epidemie ci sono aree nei Paesi in via di sviluppo ma anche negli Usa e in Europa. Secondo lo studio coordinato dall'International Livestock Research Institute inglese, il 60% di tutte le malattie umane e il 75% di tutte le infezioni emergenti sono di origine animale.

La più letale è la brucellosi, malattia batterica che colpisce i bovini ma che si può trasmettere all'uomo, ma sotto osservazione ci sono anche quelle emergenti, come l'influenza aviaria, che potenzialmente possono espandersi in tutto il mondo.

ALIMENTAZIONE - «Le zoonosi sono uno dei pericoli maggiori per l'uomo - spiega Delia Grace, principale autrice dello studio -. Debellare le epidemie nei paesi più colpiti è cruciale per proteggere anche il resto del mondo. La domanda sempre maggiore di carne per l'alimentazione probabilmente aumenterà i rischi nei prossimi anni per molte patologie».

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