Tecnologia

In futuro il nostro cervello potrà diventare come una chiavetta USB

In futuro il nostro cervello potrà diventare come una chiavetta USBChi non ha mai sognato di addormentarsi e svegliarsi carico di ogni tipo di conoscenza?

Chi non ha mai sognato di imparare senza dover sudare sui libri, ma con un semplice sistema di “implementazione di capacità”, se così si può dire?

Se fino a ieri questa era soltanto materia per film di fantascienza come Matrix, oggi grazie allo sviluppo e al progresso della ricerca e della tecnologia, potrebbe diventare realtà. I ricercatori degli HRL Laboratories, con sede in California, dicono di aver trovato un modo per amplificare l’apprendimento tramite alimentazione del cervello.

In altre parole, proprio come nel classico di fantascienza The Matrix, imparare potrebbe richiedere uno sforzo minimo come quello di addormentarsi.

Gli studiosi sostengono di aver sviluppato un simulatore che può alimentare le informazioni direttamente nel cervello di una persona e insegnare loro nuove competenze in un breve lasso di tempo.

Essi credono che potrebbe essere il primo passo nello sviluppo di software avanzati, imitando per l’appunto quello che per il momento è solo fantasia dei registi.

Guarda la simulazione degli scienziati

Come?

Una memoria che archivia dati per 13.8 miliardi di anni

Superman memory crystalDa quando l’umanità esiste come la conosciamo, lo scambio di informazioni ha avuto un ruolo centrale.

Considerando la durata limitata delle nostre vite, e della nostra memoria, e le ampie distanze che a volte ci separano, è stato necessario sviluppare metodi sempre più accurati per registrare informazioni da trasmettere ad altri simili ed alle generazioni future.

Dalle incisioni rupestri, alla terracotta, ai papiri ed infine alla carta, i supporti sono diventati sempre più pratici e compatti, fino ad arrivare alla memoria digitale: rapida e funzionale, permette di trasportare quantità incredibili di documenti in supporti minuscoli e di inviarli dall’altra parte del mondo ad altissime velocità.

Se è vero, però, che la praticità e rapidità di questi mezzi è andata aumentando, è anche vero che essi sono diventati sempre più fragili. Paradossalmente, le incisioni sulla pietra delle piramidi e sui monumenti romani sono tuttora indelebili, mentre basterebbe un blackout al momento sbagliato a mandare in “fumo” decine di documenti.

Farmaci di nuova generazioni con microchip

Smart pillL'età del microchip medicinale è alle porte.

Novartis - tra le più grandi industrie farmaceutiche al mondo - ha annunciato di stare lavorando ad un progetto finalizzato all'incorporamento di microchip all'interno di farmaci di nuova generazione, per creare la tecnologia smart pill. Tale nanotecnologia è stata loro concessa su licenza dalla Proteus Biomedical di Redwood City, California.

Una volta attivato dallo acido dello stomaco, il chip inizia il suo lavoro di rilevamento e trasmissione dati ad un ricevitore indossato dal paziente. Lo stesso ricevitore è in grado altresì di inviare i dati via internet ad un medico

L'idea è quella di creare pillole intelligenti in grado di percepire ciò che accade dentro l'organismo e fornire tali informazioni al medico curante. Novartis ha previsto di iniziare ad applicare tale tecnologia nei suoi farmaci destinati a contenere il rischio di rigetto nei trapianti di organi, e poi espanderla ad altri prodotti. La stessa tecnologia in breve tempo sarà presumibilmente adottata da altre società per l'impiego in altri tipi di farmaci.

I MIGLIORI PROPOSITI...

A prima vista sembra tutto fantastico, ma i lettori di Natural News senza dubbio si staranno ponendo un sacco di domande.

Per cominciare, Novartis non sembra affatto intenzionata ad effettuare alcun test clinico circa i problemi di sicurezza derivanti dalla ingestione di un microchip.

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