Tecnologia

In Cina è in funzione il sistema GPS globale Beidou

In Cina il sistema di navigazione satellitare cinese Beidou (BDS) passa da sistema regionale a globale. La Cina ha il suo GPS su scala mondiale

La Cina annuncia la messa in funzione del sistema di navigazione satellitare Beidou (BDS). Ha iniziato ad operare in tutto il mondo, affermava il portavoce Ran Chengqi.

Nella conferenza stampa dell’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato, Ran dichiarava che la costruzione del sistema primario BDS-3 era completata. “Ciò significa che il BDS è entrato ufficialmente nell’era globale, dato che il sistema passa da regionale a globale. D’ora in poi, non importa dove andiate, il BDS sarà sempre con voi”, osservava Ran. La precisione è di dieci metri nel mondo e di cinque metri in Asia-Pacifico. La velocità di spostamento è di 0,2 metri al secondo, mentre la temporizzazione è di 20 nanosecondi, secondo Ran.

Alla fine del 2018, 33 satelliti BDS erano in orbita, compresi 15 satelliti BDS-2 e 18 BDS-3. La Cina prevede di lanciare 11 satelliti BDS-3 e 1 satellite BDS-2 nei prossimi due anni per formare la rete globale completa, aggiungeva Ran.

La Cina iniziò la costruzione del sistema di navigazione negli anni 90, intitolato alla costellazione dell’Orsa Maggiore, ed iniziò ad operare nella regione Asia-Pacifico nel 2012. Quest’anno ha visto il maggiore lancio di satelliti BDS, con 19, stabilendo un nuovo record nella costruzione globale del sistema di navigazione, dichiarava Ran.

Quale importante risultato nell’attuazione di riforme e apertura negli ultimi 40 anni, il BDS è stato ampiamente utilizzato dall’economia nazionale cinese. Oltre 14000 aziende e organizzazioni fanno affari collegati al BDS, provvedendo oltre 500000 posti di lavoro.

Creato transistor in materiali superconduttori

Fisici hanno dimostrato che è possibile realizzare transistor basati interamente su materiali superconduttori, anziché su semiconduttori come il silicio

Ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Cnr hanno osservato un effetto che smentisce alcuni assunti della teoria della superconduttività e apre all'era dei transistor a supercorrente. Lo studio è pubblicato sulle riviste Nature Nanotechnolgy, NanoLetters e Nature Electronics

Fisici dell’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nano) di Pisa con il contributo dell’Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi di Genova (Cnr-Spin) hanno dimostrato che, al contrario di quanto creduto finora, è possibile realizzare transistor basati interamente su materiali superconduttori, anziché su semiconduttori come il silicio.

Il risultato, oltre a fornire un’innovativa prospettiva tecnologica, smentisce alcuni assunti della teoria della superconduttività. Lo studio è pubblicato sulle riviste Nature Nanotechnolgy e NanoLetters, mentre Nature Electronics gli ha dedicato l'articolo 'Transistors go metal' nella sezione 'in evidenza'.

I ricercatori hanno osservato che è possibile usare un campo elettrico per controllare, abilitando o inibendo, il passaggio di supercorrente in un filo superconduttivo. Questo effetto potrebbe essere sfruttato in dispositivi di nuova concezione come transistor a effetto campo superconduttivi, e nelle tecnologie quantistiche. “Abbiamo osservato un fenomeno nuovo nei superconduttori”, afferma Francesco Giazotto di Cnr-Nano e Scuola Normale Superiore, che ha guidato la ricerca, “sicuramente rilevante dal punto di vista della fisica fondamentale. Gli esperimenti sembrano infatti contraddire l’assunto per il quale i campi elettrostatici non dovrebbero influenzare un metallo superconduttore”.

Guanto elettronico che dà sensibilità tattile ai robot

Questa tecnologia permetterà in futuro di conferire ai robot quel tipo di capacità di rilevamento tattile che si trovano nella pelle umana

I ricercatori di Stanford hanno sviluppato un guanto elettronico che conferisce alle mani di un robot di toccare delicatamente un lampone senza schiacciarlo

In un recente articolo pubblicato su Science Robotics,(1) la dottoressa Zhenan Bao(2) e il suo team hanno dimostrato che i sensori funzionano abbastanza bene da consentire a una mano di un robot di toccare una bacca delicata e gestire una palla da ping-pong senza schiacciarli.

La dottoressa Zhenan Bao spiega: “questa tecnologia ci permetterà in futuro di conferire ai robot quel tipo di capacità di rilevamento che si trova nella pelle umana. I sensori nella punta delle dita del guanto misurano simultaneamente l'intensità e la direzione della pressione, due qualità essenziali per raggiungere la destrezza manuale.

I ricercatori devono ancora perfezionare la tecnologia per controllare automaticamente questi sensori con l'obiettivo di conferire a un robot, che indossa il guanto tecnologico, la destrezza nel tenere un uovo tra il pollice e l'indice senza romperlo o lasciarlo scivolare.”

Pagine