Un computer flessibile all'interno di un flacone di medicinali

Un computer flessibile all'interno di un flacone di medicinali

Un computer flessibile all'interno di un flacone di medicinali che invia avvisi wireless quando rileva manomissioni, sovradosaggio o condizioni di conservazione non sicure.

Queste sono solo alcune delle molte potenziali applicazioni per la tutela della salute che offre la nuova tecnologia dei sensori sviluppata da un team della King Abdullah University of Science & Technology (KAUST).

La tecnologia digitale offre opportunità per migliorare gli approcci tradizionali ai problemi che minacciano la salute umana. Ad esempio, le reti di piccoli sensori indossabili dispiegati negli ospedali possono essere utilizzate per monitorare i focolai dell'influenza in tempo reale. Ma gli alti costi, associati alla produzione elettronica, fanno sì che questi sensori non sono disponibili dove sono più necessari, come alle popolazioni a basso reddito che soffrono in modo sproporzionato le epidemie.

Il dottor Muhammed M. Hussain, (1), il dottorando Sherjeel Khan e colleghi stanno lavorando per rendere i sensori più accessibili con l'impiego di materiali più economici. Ad esempio, hanno recentemente dimostrato che è possibile creare sensori di temperatura e umidità dalla carta disegnando circuiti con inchiostro conduttivo.

Il team ha ora sviluppato un sensore elastico: un nastro conduttivo anisotropico con una vasta gamma di applicazioni sensibili al tocco. Assemblato, esso racchiude minuscole particelle d'argento tra due strati di nastro adesivo di rame. Il nuovo materiale non è conduttivo nel suo stato normale, ma quando viene premuto da un dito, il nastro a doppio strato crea una connessione elettrica che invia un segnale a un lettore esterno.

“Dispositivi simili sono stati utilizzati nei display a schermo piatto”, spiega Sherjeel Khan, “ma li abbiamo resi semplici da costruire e facili da usare praticamente da chiunque”.

Il Priorato di Sion a Taranto

Il Priorato di Sion a Taranto

Il Priorato di Sion a Taranto. Un percorso alla riscoperta di una tradizione millenaria, tra storia, filosofia, spiritualità ed insegnamenti di altri tempi

Ha avuto luogo il 9 Marzo del 2019, come evento pubblico presso il Palazzo della Provincia di Taranto, la riunione della circoscrizione pugliese della associazione internazionale Prieuré de Sion – Ordre de la Rose-Croix Véritas O.D.L.R.C.V., la quale rappresenta ad oggi la tradizione della più antica consorteria d'Europa.

Il Prieuré de Sion, in italiano “Priorato di Sion”, è un Ordine iniziatico di connotazione ed ispirazione cavallereschi, secondo la propria tradizione, discendente dall'Ordine di nostra Signora di Sion e fondato nel 1099 a Gerusalemme, dal discendente merovingio Goffredo di Buglione, difensore del Santo Sepolcro e conosciuto come “Re Crociato” o “Barone del Santo Sepolcro”.
Gli elementi culturali e tradizionali che l'associazione porta in dote, sono di natura simbolica, storica, filosofica ed esoterica i quali vengono trasmessi per venire applicati alla vita quotidiana al fine di coltivare e fare fiorire il potenziale individuale, attraverso un lavoro interiore e spirituale coordinato e congiunto in seno al gruppo.

L'evento è stato il primo nel suo genere, in quanto il Priorato di Sion, mai prima di quella data, aveva celebrato una sua assemblea rituale (definita Capitolo), in pubblico.

Lo scopo dell'evento è stato quello di aprire un dialogo con il pubblico, con l'intento di presentare in trasparenza la propria tradizione, affinché possa esserne conosciuta la natura da coloro che si riconoscano negli insegnamenti che trapelano dalle forme e dalle procedure rituali svolte nell'occasione.

Adattamento di una specie di pesci in acque inquinate

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In che modo la genetica, le risorse e un parente di lunga data hanno aiutato una fortunata specie di pesci ad adattarsi all'inquinamento estremo

Uno studio pubblicato di recente dalla rivista Science, (1) spiega come una specie di pesci in Texas, nell'area conosciuta con il nome di 'Houston Ship Channel', (2) è stata in grado di adattarsi a quelli che normalmente sarebbero livelli letali di tossine per la maggior parte delle altre specie ittiche.

Due scienziati della University of California, Davis e della Baylor University hanno deciso di investigare questo fenomeno con lo scopo di poter comprendere le dinamiche per mezzo delle quali altre specie ittiche potrebbero adattarsi in ambienti drasticamente modificati.

Il minnow like Gulf killifish (3), negli habitat delle paludi costiere, rappresenta per un numero di specie di pesci più grandi una parte importante della rete alimentare.

Il dottor Andrew Whitehead, (4) autore dello studio e professore di tossicologia ambientale della UC Davis, spiega: “La maggior parte delle specie non sopravvive in ambienti radicalmente modificati. Studiando gli esemplari sopravvissuti, otteniamo informazioni su ciò che serve per avere successo. Nel caso del killifish, si è arrivati a enormi dimensioni ma la popolazione è stata fortunata.”

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