Bruno Chastonay

Valente professionista del settore finanziario, ha svolto attività in alcune principali banche elvetiche nei settori della tesoreria, dei metalli e dei derivati. È esperto nella gestione professionale del risparmio su base personalizzata ed è fiduciario finanziario, ai sensi della legislazione elvetica. Ha collaborato con le Università di Bari e Pescara. Attualmente svolge l’attività di analista finanziario globale. Vive e lavora a Lugano.

Bruno Chastonay: tassi – debiti – sostenibilità

Bruno Chastonay: tassi – debiti – sostenibilitàIn un mondo finanziario che è cresciuto grazie all’ampia iniezione di liquidità da parte delle banche centrali, tramite acquisti di assets vari, abbiamo avuto una esplosione dei DEBITI. Livelli di debiti, sia privati che istituzionali e governativi, ai record massimi, grazie alla politica TASSI ZERO, o meglio, pure negativi.

Con i TASSI NEGATIVI si è spinta al massimo la necessità di trovare un RENDIMENTO per tutta la liquidità latente nei conti corrente, fondi pensione, fondi immobiliari, e fondi di investimento e hedge vari.

Primo obiettivo, quello di dare vigore, stimolo alla CRESCITA globale, è stato raggiunto. Il problema è che ora, dopo lunghi anni di questa politica monetaria, gli effetti di stimolo si sono ridotti enormemente, e abbiamo ora maggiori effetti collaterali, più negativi che positivi.

Grazie al ridotto costo di finanziamento, carte credito, mutui, leasing, il livello di indebitamento privato è progredito ai record massimi, fattore che combinato con l’assenza di aumento dei SALARI (se addirittura non calati), abbiamo un RISCHIO elevato per quanto riguarda la loro sostenibilità. Soprattutto dagli ultimi trimestri, cioè da quando la FED USA ha dato svolta ad un cambiamento di direzione, portando il rialzo dei tassi generalizzato. E con un POTERE di ACQUISTO in calo da molti anni, assorbito dai costi sociali, trasporti, fisco, alimentari, comunicazioni.

Bruno Chastonay: valutazioni sugli alti livelli di liquidità

Bruno Chastonay: valutazioni sugli alti livelli di liquiditàInnanzitutto, prima di partire con delle previsioni direzionali dei mercati finanziari, è bene fare prima una breve storia del recente passato, onde valutare e capire:

- cosa ha generato i recenti movimenti, e

- perché abbiamo un ottimismo degli investitori ai record massimi, non condiviso e avvalorato dagli avvenimenti e dai fatti recenti.

Viviamo in un mondo MEDIATICO, basato su valori materiali globalizzati, influenzati largamente dalle mode, tendenze, e “amministrato” consapevolmente, dalle industrie, tramite i suoi uomini nella POLITICA, utilizzando tutti i mezzi di informazione.

Ad esempio, nonostante la qualità dell’acqua di rubinetto, le vendite di acqua in bottiglie di plastica, sono sempre in crescita. Si parla delle conseguenze della plastica nell’ecologia, ma come per il fumo, alcol, droghe, indebitamento eccessivo, medicine e vitamine, sono tutti venduti alla grande.

E a seguire, ci sono gli investimenti enormi da parte di Governi, Istituzioni, a frenare gli effetti negativi collaterali, usando ancora i nostri soldi per finanziare le varie campagne.

Risultato, abbiamo più cellulari che gabinetti nel mondo.

Bruno Chastonay: situazione delicata per le Banche Centrali

Bruno Chastonay: situazione delicata per le Banche CentraliViviamo in queste ultime settimane dei momenti delicati per le Banche Centrali e per alcuni Governi, che sono obbligati a confrontarsi con il famoso detto … “tutti i nodi vengono al pettine”.

Il primo ruolo delle Banche Centrali non è di risolvere i problemi del mondo, ma quello di garantire la stabilità:

- dei prezzi,

- della inflazione e la sana tenuta dei conti e

- delle esposizioni debitorie dei privati e della pubblica amministrazione.

Dalla crisi innescata dai sub-prime statunitensi nel 2008, abbiamo avuto un intervento massiccio di iniezione di liquidità da parte di Governi, Banche Centrali, ed altra numerose iniziative atte a superare la conseguente crisi economica.

Nonostante i massicci livelli di liquidità iniettati sui mercati, si sono registrati dei risultati piuttosto deludenti e, nei casi di segnali positivi, soprattutto fragili.

Tirando le somme, a 10 anni di distanza, si evidenzia un livello dei debiti in continuo aumento, a nuovi record massimi, nonostante il crollo dei tassi, per livelli prossimi allo zero o negativi.

Il recupero delle Economie si mostra sostanzialmente “blando”, considerando i bassi livelli di sviluppo consuntivati, con vantaggi soprattutto a favore delle grandi aziende, multinazionali in primis.

Pagine