Bruno Chastonay

Valente professionista del settore finanziario, ha svolto attività in alcune principali banche elvetiche nei settori della tesoreria, dei metalli e dei derivati. È esperto nella gestione professionale del risparmio su base personalizzata ed è fiduciario finanziario, ai sensi della legislazione elvetica. Ha collaborato con le Università di Bari e Pescara. Attualmente svolge l’attività di analista finanziario globale. Vive e lavora a Lugano.

Bruno Chastonay: i problemi che richiedono risoluzione li vogliamo realmente portare a soluzione?

Bruno Chastonay, economiaDefinizione di PROBLEMA:

Difficoltà che richiede un adattamento o un comportamento particolare, o di cui si impone il superamento.

Un problema, comunemente inteso, è un ostacolo che rende difficile raggiungere un determinato obiettivo o soddisfare una certa esigenza, frapponendosi tra la volontà dell’individuo e la realtà oggettiva.

In senso più specifico con questo termine ci si riferisce ad una qualsiasi situazione o condizione che è irrisolta e che presenta delle difficoltà per la sua soluzione.

Il problema è altresì oggetto delle discipline di problem solving, che amano definirlo come “la differenza (o gap) misurabile tra una situazione ideale (dove vorrei essere) e la situazione attuale (dove sono)” facendo riferimento non a un luogo fisico ma ad una qualsiasi misurazione oggettiva della realtà. La misurabilità del problema è in questi contesti di fondamentale importanza per rendere possibile la valutazione di priorità e di costo/beneficio delle ipotetiche soluzioni che si andranno ad analizzare.

Viviamo in un mondo pieno di problemi, di situazioni che portano disparità, in positivo per alcuni e in negativo per molti¸ condizioni e circostanze che colpiscono l’economia, la società, i sistemi legislativi, la convivenza civile.

Bruno Chastonay: gli USA con TRUMP cambiano le regole del commercio, e il mondo si adegua

In questi ultimi mesi ci siamo accorti tutti che il modo di gestire il COMMERCIO, e pure le RELAZIONI entro le parti, sono cambiate drasticamente.

Un nuovo STILE di conduzione degli affari, e di PROTEZIONISMO, per scopi POLITICI ed ECONOMICI.

Avevamo la diplomazia, che con la politica e i dirigenti governanti del momento, si occupavano di viaggiare, di incontrare, di discutere, trattare, e firmare contratti commerciali di reciproco interesse. Un sistema che è durato decenni, seppur con tensioni, tasse, barriere doganali, limiti dettati dalla sicurezza interna, da fattori di salute, anti-dumping. Cioè con tutto quanto era a disposizione per imporre dei limiti sui prodotti importati, tenere il controllo, l’egemonia sui settori, prendere i vantaggi. E lasciando possibilmente tutte le cose negative all’estero, quali inquinamento, sfruttamento del territorio e dei lavoratori, avvelenamento dell’aria e dell’acqua, deterioramento della salute pubblica. E se oltre a questo si potevano avere dei vantaggi ulteriori, quali inferiori COSTI produttivi, meglio ancora.

In effetti tutto questo modus-operandi è ancora attuale, ma sta cambiando velocemente, e bisogna essere pronti.

Viviamo in un mondo condizionato. O che ci condiziona?

Viviamo in un mondo condizionato. O che ci condiziona?A guardare gli avvenimenti dei recenti anni, sembra che stiamo “guidando” una TESLA. Elettrica, quindi ecologica. Che guida da sola, e quindi rispettosa delle leggi del traffico. Senza avere bisogno di molto intervento umano, quindi poco emotiva.

Cosa desiderare di più?

In effetti, parlando sempre di tradizioni, libertà, democrazia, di valori e di principi, ci riferiamo a cose che non vengono contemplate nei bilanci, che non producono UTILI, e quindi, per questo mondo attuale, sono SENZA VALORE.

A cosa serve conoscere e parlare le LINGUE, quando abbiamo i traduttori automatici, e il mondo è sempre più in inglese. Cosa serve l’ESPERIENZA, quando il mondo cambia velocissimo, e sempre più digitalizzato e computerizzato. Perché FORMAZIONE, quando mi costa meno prenderlo come lo voglio io, già formattato.

Anzi, attenzione a PENSARE, e DIRE cosa ci aggrada, che potrebbe essere usato contro di noi, come populisti, razzisti, antiquati, anti-conformisti.

Questo modo di vedere le cose, ha condizionato la vita professionale e quotidiana degli individui, dandogli la sensazione di potersi “liberare” dal lavoro di costruzione della famiglia, amicizie reali, di educare le prossime generazioni, di essere da esempio. Tutto quanto avevamo imparato da chi ci ha preceduto, abbiamo magari cercato di applicarlo alla nostra vita, fatta di obbiettivi, quali carriera, benessere economico, scalata sociale, per una tranquilla e dolce pensione.

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