Cervello

Il fiore di cannabis è un efficace analgesico

Il fiore di cannabis è un efficace analgesico contro il dolore

I ricercatori utilizzano l'app mobile per misurare in che modo i prodotti di cannabis disponibili in commercio influenzano l'intensità del dolore.

Utilizzando il più grande database di registrazioni in tempo reale inerente agli effetti dei prodotti di cannabis disponibili in commercio negli Stati Uniti (USA), i ricercatori dell'Università del New Mexico (UNM) hanno trovato prove evidenti che la cannabis può alleviare significativamente il dolore. Mediamente, subito dopo il consumo di cannabis, l'utente sperimenta un calo di tre punti nella sofferenza del dolore su una scala da 0 a 10 punti.

Con un crescente consumo di oppioidi e pochi farmaci antidolorifici alternativi disponibili al grande pubblico, gli scienziati hanno definitivamente constatato che la cannabis è molto efficace nel ridurre il dolore causato da diversi tipi di condizioni di salute, con effetti collaterali relativamente minimi.

Il dolore cronico colpisce più del 20% degli adulti ed è la condizione di salute più onerosa dal punto di vista finanziario che gli Stati Uniti devono affrontare; superando, ad esempio, i costi combinati per il trattamento di malattie cardiache e cancro.

“Il nostro paese è stato inondato da una prescrizione eccessiva di farmaci oppiacei, che spesso porta a un uso di oppioidi e eroina senza prescrizione per molte persone. Questo disastro causato dall'uomo sta uccidendo le nostre famiglie e i nostri amici, indipendentemente dallo stato socio-economico, dal colore pelle e altre condizioni umane.

Fare sport accresce le capacità olfattive

Fare sport accresce le capacità olfattiv

Lo rivela uno studio condotto dal Cnr-Ibcn in collaborazione con il laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia e con la Fondazione Ebri, secondo il quale il movimento, ovvero fare sport, attiva cellule staminali neurali, aumentando il numero di neuroni maturi che partecipano ai processi olfattivi.

Nel cervello adulto dei mammiferi esistono aree in cui si originano nuovi neuroni a partire da cellule staminali neurali. Una di queste è denominata zona sottoventricolare (Svz) e rappresenta la principale fonte di nuovi neuroni del cervello dei topi adulti. Uno studio condotto dall’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibcn) ha individuato il processo che porta alla formazione di neuroni olfattivi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Molecular Neurobiology. (1)

“All’interno della Svz, le cellule staminali dormienti vengono attivate da stimoli interni o esterni e cominciano un percorso di espansione e maturazione fino a diventare neuroni maturi che migrano in direzione del bulbo olfattivo, dove partecipano attivamente ai processi olfattivi”, spiega Stefano Farioli Vecchioli del Cnr-Icbn. “Nel nostro laboratorio abbiamo scoperto che lo spegnimento, tramite ingegneria genetica, del gene anti-proliferativo p21 innesca uno straordinario aumento della risposta delle cellule staminali neurali quiescenti all’azione svolta dall’attività fisica, che favorisce la generazione di nuovi neuroni (proneurogenica). Ciò si traduce in un aumento dell’attivazione e della velocità di proliferazione delle cellule staminali e in un incremento del numero di nuovi neuroni attivi all’interno del bulbo olfattivo. Infine, le nostre osservazioni sul modello murino hanno stabilito che i soggetti provvisti di un numero superiore di nuovi neuroni all’interno del bulbo olfattivo sono dotati di una sensibilità e di una memoria olfattiva molto superiore rispetto a quelle registrate negli esemplari di controllo”.

Gestire un computer con il cervello

Gestire un computer con il cervello

La startup ha appena svelato il suo piano per impiantare i pazienti paralizzati con elettrodi che consentiranno loro di gestire i computer con il cervello.

Neuralink, una società fondata da Elon Musk per sviluppare un sistema di trasmissione dati tra persone e computer, ha sempre agito, dalla data della sua fondazione nel 2017, con molta riservatezza sulla natura del suo lavoro. Durante la sua prima dimostrazione di fronte a un giornalista, la startup ha dimostrato di poter registrare l'attività cerebrale di un ratto attraverso migliaia di piccoli elettrodi impiantati chirurgicamente accanto ai neuroni e alle sinapsi dell'animale. Per fare questo, Neuralink, con sede a San Francisco, sembra aver raggiunto una serie di scoperte che gli hanno permesso di posizionare i sistemi di elaborazione ad alta velocità all'interno di un cervello, causando meno danni rispetto alle tecniche esistenti.

Il presidente Max Hodak ha confermato l'intenzione della società di chiedere l'approvazione della Food and Drug Administration degli Stati Uniti per avviare studi clinici sull'uomo già dal prossimo anno. L'obiettivo è praticare quattro fori da 8 mm nelle teste dei pazienti paralizzati e inserire impianti che consentano loro di controllare computer e smartphone usando i loro pensieri. Sì davvero. “Molte persone hanno scritto questo come se fosse impossibile”, afferma Max Hodak. “Nel prossimo decennio si paleseranno importanti innovazioni in questo settore”.

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