Cellule

Un tumore si può individuare 4 anni prima che si manifesti

Clicca per ingrandireL’oncologa Patrizia Paterlini Bréchot dirige il centro Inserm a Parigi, ma grazie al suo test, già utilizzato in 20 centri in tutto il mondo e presentato all’Istituto SDN, riesce ad osservare la presenza di cellule neoplastiche, almeno 4 anni prima che si manifesti la malattia.

Non a caso in Italia non se ne è più parlato, ma in Francia la dottoressa Paterlini Bréchot, continua la sua ricerca portando avanti il test che sarà di conseguenza commercializzato, ma non in Italia.

Scoprire la presenza di un tumore quattro anni prima che si manifesti. Grazie a una analisi di laboratorio messa a punto dall’oncologa Patrizia Paterlini Bréchot, a Parigi, dove dirige l’Inserm (Institut national de la santé et de la recherche médicale) all’Université Descartes, è già possibile da oggi far diagnosi di cancro in netto anticipo rispetto a Tac, Pet e Risonanza.

Il test, già utilizzato in 20 centri in tutto il mondo, è stato presentato ufficialmente, prima volta in Italia, all’Istituto Sdn, nell’ambito del ciclo di incontri “L’infor-mazione al servizio della salute”, ideato dal direttore scientifico Marco Salvatore. La scienziata, emiliana di nascita e da 25 anni in Francia, spiega al quotidiano “La Repubblica” lo stato dell’arte, le possibili applicazioni e gli sviluppi della ricerca sul test Iset (Isolation by Size of Tumor Cells).

Come mai moriamo visto che le nostre cellule sono immortali ?

Alexis Carrel“Non esiste la morte naturale. Tutti i casi così definiti sono soltanto il punto finale di una Progressiva Acidificazione dell’Organismo”.

Il Dr. George W. Crile, uno dei più famosi chirurghi al mondo

In passato è stato dimostrato che una cellula potrebbe vivere per un tempo indeterminato in perfetta salute. È stato dimostrato realmente in laboratorio da un famoso premio Nobel.

Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel, al Rockefeller Institute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 30 anni in una soluzione salina (che conteneva minerali nelle stesse proporzioni di quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava tutti i giorni.

Carrel giunse alla conclusione che il tempo di vita di una cellula è indefinito fintanto che viene fornito il nutrimento e viene ripulita dalle sue escrezioni.

Qui trovate la pubblicazione ufficiale di tale studio.

Difatti le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse. Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.

Le cellule staminali potrebbero disporre di una memoria meccanica

RicercatriceLe cellule staminali potrebbero possedere una “memoria meccanica” e differenziarsi sulla base delle condizioni in cui sono state conservate in un determinato ambiente.

A rivelarlo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Materials da parte di un gruppo di scienziati della University of Colorado di Boulder.

Studi precedenti hanno mostrato che stimoli meccanici come la rigidità del gel in cui venivano coltivate le cellule staminali in laboratorio, potevano influenzare il modo in cui queste staminali si sarebbero poi differenziate, Ora, Kriti Anseth e colleghi hanno scoperto che la rigidità del gel di coltura indirizza il destino anche delle cellule mesenchimali umane.

Questo effetto “memoria meccanica" è permesso dai co-attivatori trascrizionali YAP e TAZ.

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